Senza contratto da più di due anni. Si fermano le telecomunicazioni

Dopo lo stop dei metalmeccanici, un nuovo sciopero coinvolge il mondo del lavoro nazionale e del Friuli Venezia Giulia. Lunedì 31 marzo si fermeranno i lavoratori delle telecomunicazioni, anch’essi a sostegno del rinnovo del proprio contratto di lavoro, scaduto da più di due anni (il 31 dicembre 2022). Le distanze tra richieste sindacali e offerta datoriale riguardano la parte economica, sulla quale «l’atteggiamento di alcune principali aziende ha determinato un’incomprensibile fase di stallo», denuncia Alessandro Sarti, coordinatore regionale Slc-Cgil per il settore emittenza e telecomuncazioni. Nessun passo avanti, come rimarcano Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom, neppure sul fronte del confronto in ambito governativo sui temi industriali e regolatori del settore delle Telecomunicazioni, che «prosegue con lentezza e senza evidenti interventi concreti a favore del comparto», spiega ancora Sarti. Tutto questo «in un momento in cui i lavoratori subiscono fenomeni inflattivi che hanno messo a dura prova il loro potere di acquisto e richiedono un giusto incremento salariale». Ad accompagnare lo sciopero e a dare voce alle rivendicazioni sindacali un presidio regionale che si terrà a Trieste sotto la sede di Confindustria regionale, in piazza Casali, a partire dalle 10.30 di lunedì.

Il comunicato Slc-Fistel-Uilcom Fvg