Primorski, appello Cgil: «Un ruolo insostituibile per la minoranza slovena»

«Il Primorski dnevnik è espressione primaria della cultura e dell’identità della minoranza nazionale slovena in Italia e una voce che contribuisce, fin dal 1945, a promuovere valori di pace e convivenza nel travagliato territorio del confine orientale del nostro Paese». È quanto affermano i segretari generali Michele Piga e Massimo Marega, in una nota unitaria con cui Cgil Fvg e Cgil Trieste chiedono la «piena reintegrazione» della quota destinata al quotidiano, assegnata in seguito alla ripartizione dei fondi statali previsti dalla legge di tutela della minoranza slovena.
«L’assegnazione di una quota ridotta dei fondi statali da parte della commissione consultiva regionale e l’eventuale mancata restituzione delle risorse tagliate l’anno scorso – scrivono Piga e Marega – fanno sì che il quotidiano sia l’unica tra le istituzioni di primaria importanza della minoranza slovena ad aver subito una riduzione della quota di fondi pubblici». La conferma di tale decisione, per i due segretari, sarebbe un durissimo colpo a un organo d’informazione che dal 13 maggio 1945 è la voce della comunità nazionale slovena, condizione primaria per la conservazione e lo sviluppo della sua identità, insostituibile osservatore, protagonista, fautore di unità, espressione del ruolo fondamentale svolto dalle minoranze nel tessuto dell’Europa unita e, in particolare, nel fitto reticolo delle relazioni tra Slovenia e Italia». Da qui la richiesta di rivedere i criteri di ripartizione adottati nel 2023 e confermati quest’anno, per «reintegrare a pieno la quota destinata al quotidiano e preservare la sua funzione di primaria espressione della comunità slovena in Italia, della sua identità e dei suoi valori, in linea con gli obiettivi di tutela delle minoranze previsti dalla Costituzione e dai trattati Ue, e sostenere nel contempo il prezioso ruolo che il Primorski svolge da ottant’anni nell’ambito del mondo dell’informazione a livello locale e regionale».