Porto Vecchio, la riqualificazione vada a beneficio dei cittadini

La prossima settimana, il consiglio comunale di Trieste dovrà discutere e deliberare sul più importante progetto di rigenerazione urbana riguardante il territorio. Lunedì infatti inizierà il confronto sul progetto che il Gruppo Costim ha presentato per ridare vita ad una parte consistente del Porto Vecchio.

Come Sunia di Trieste non siamo contrari al fatto che l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di recuperare un’area abbandonata da decenni, vada a sottoscrivere una convenzione con il privato. Riteniamo però imprescindibile che questo intervento vada a beneficio di tutta la cittadinanza e non solamente di una sparuta parte di essa. 

Di conseguenza poniamo all’attenzione dell’amministrazione e del consiglio comunale l’esigenza che nella convenzione, oltre che nella successiva progettazione, siano previste alcune condizioni.

  1. Almeno una parte dei 400 alloggi che verranno costruiti dovranno essere destinati agli affitti “calmierati”, ovvero quelli previsti dall’accordo territoriale sottoscritto dalle organizzazioni sindacali degli inquilini e dalle associazioni dei piccoli proprietari. Ciò in considerazione sia del continuo assottigliarsi degli alloggi dedicati all’affitto stabile a favore di quelli brevi per i turisti (nel 2022 gli alloggi censiti destinati agli affitti brevi erano 70, mentre nel 2023 erano già 186), sia della preoccupante crescita degli sfratti (nel 2023 sono stati emessi ben 236 provvedimenti, dei quali 180 per morosità).
  2. Chiediamo che un’analoga riserva per affitti calmierati sia garantita agli studenti fuori sede, sapendo che attualmente più di 8.000 studenti che frequentano la nostra università provengono da fuori provincia e che solamente il 6% di questi trova una risposta negli alloggi convenzionati gestiti dall’Ardis (502 posti in tutto).
  3. È necessario nel contempo garantire ai residenti di poter usufruire a costi agevolati delle strutture e dei relativi servizi previsti dalla convenzione.
  4. Va potenziata la disponibilità di alloggi temporanei di housing sociale a intensità variabile di autonomia, supportata con le diverse forme di sostegno (custode sociale, badante di condominio, ecc.)
  5. Chiediamo infine che il consiglio comunale avvii una serie di audizioni con le rappresentanze della cittadinanza, per renderle partecipi a questo importante progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana

Renato Kneipp

Sunia Trieste