Flex, l’allarme della Cgil: prima riduzione di personale negli appalti

A pochi giorni dalla conferma da parte dei vertici della Flex della conclusione, a fine 2024, del contratto con Nokia (ad oggi di gran lunga il principale riferimento nel portafoglio clienti dello stabilimento triestino) e dopo le rassicurazioni del management in merito alla tenuta occupazionale dell’attuale organico in forza a Trieste, giunge la notizia della prima riduzione di personale nella filiera degli appalti che ruota attorno all’azienda dell’azienda.

La Work Service, che con contratto d’appalto impegnava 14 propri dipendenti nello stabilimento triestino, ha visto cessare il proprio contratto lo scorso 30 settembre, senza subentri, al momento, di altre impresa appaltatrice. A darne notizia la Fiom e la Filt Cgil, con i segretario provinciali Marco Relli e Stefano Mauro. «Purtroppo – scrivono in un nota congiunta – sono state dunque confermate le nostre preoccupazioni per la tenuta dell’occupazione della Flex, in quanto ad oggi i prospetti di diversificazione per l’acquisizione di nuovi clienti non garantiscono in alcun modo l’impiego dei 200 lavoratori diretti attualmente in forza, ed espongono al rischio occupazionale i lavoratori presenti nella filiera degli appalti , come al solito esposti prima degli altri dal punto di vista del rischio occupazionale. Il nostro impegno – proseguono i due sindacalisti – è quello di avviare fin da subito tutti i percorsi istituzionali e sindacali propedeutici alla tenuta occupazionale in un territorio ormai esposto da tempo al rischio della deindustrializzazione, nonché all’inserimento della Flex fra le aziende da preservare e tutelare a livello nazionale, in quanto parte della cosiddetta filiera strategica del digitale»

IL COMUNICATO STAMPA DEI SEGRETARI PROVINCIALI FIOM E FILT CGIL