Crisi Wärtsilä, presidio di Natale in piazza Unità 

In trecento hanno partecipato al presidio di protesta che i lavoratori di Wärtsilä hanno organizzato nella mattinata della Vigilia di Natale davanti ai palazzi della Prefettura e della Regione, per chiedere ancora una volta una soluzione concreta alla crisi dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra. In mezzo agli sguardi curiosi dei passanti intenti nello shopping natalizio, trecento persone hanno chiesto lavoro e dignità  dopo la decisione della multinazionale finlandese di chiudere la produzione di motori navali. In piazza c’erano i lavoratori, i sindacati e una nutrita rappresentanza di esponenti politici di tutti i partiti.
La trattativa sul rinnovo del contratto di solidarietà  in scadenza a fine anno non è ancora chiusa e riprenderà mercoledì 27 per cercare un accordo prima di Capodanno. Il segretario provinciale della Fiom Cgil Marco Relli oltre a salutare la piazza bellissima ha ringraziato la cittadinanza «per la vicinanza in questa difficile vertenza, che è la vertenza delle vertenze per Trieste, dove Wärtsilä rappresenta l’ultimo capitolo della grande industria dopo tante chiusure. Lavorando attorno a una grande industria mangiano tante famiglie. Il progetto di Ansaldo non è sufficiente e vanno cercati altri soggetti per collaborare assieme all’interno del sito. Dobbiamo riuscire a farlo per i dipendenti diretti e per l’indotto».
Oltre al sindaco Roberto Dipiazza, che ha confessato di non fidarsi più di Wärtsilä ma di essere fiducioso che le soluzioni arriveranno, presente anche l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, secondo cui «questa è la giornata per ribadire l’impegno di sindacati, città , istituzioni per una vertenza che è emblematica a livello nazionale, perché chi sceglie di andarsene deve anche farsi carico di ciò che lascia. Regione, Governo e istituzioni locali lavorano per cercare una soluzione che non sia legata solo a un dato
occupazionale ma alla visione di questa città , dove in un’area strategica come quella che Wärtsilä abbandona è fondamentale che rimanga l’industria». Presenti anche esponenti di tutte le forze politiche.