Costruzioni e legno, cambio al vertice della Fillea
C’è una donna al vertice della Fillea Cgil di Trieste e Gorizia. Si tratta di Elisabetta Faidutti, eletta questa mattina dall’assemblea generale della categoria, attiva nei comparti delle costruzioni e del legno-arredo. Tenutisi alla presenza di Maurizio Maurizi, segretario organizzativo della Fillea nazionale, i lavori si sono conclusi con il voto della nuova segretaria generale, eletta all’unanimità. Faidutti succede a Massimo Marega, che dal 29 febbraio scorso ricopre l’incarico di segretario generale della Cgil Trieste, ma che mantiene un ruolo in Fillea, di cui è tuttora il segretario regionale.
«In continuità con chi mi ha preceduto e con quelle che sono le grandi priorità della Cgil e della Fillea a livello nazionale, massima sarà l’attenzione in primis ai grandi temi della legalità, della sicurezza del lavoro, della vigilanza sulla catena degli appalti e dei subappalti in edilizia», dichiara la neosegretaria, che approda alla Fillea dopo una lunga esperienza sindacale nel settore assicurativo e del credito, oltre che a livello confederale, essendo stata anche componente della segreteria provinciale della Cgil. Preoccupazione per i contraccolpi dello stop al 110%, «anche se le opere legate al Pnrr, agli investimenti sui porti di Trieste e Monfalcone e a Go!2025 dovrebbero consentire – osserva Faidutti – di contenere il calo del numero di imprese e di addetti nella filiera delle costruzioni».
Cambio della guardia: Faidutti e Marega al termine dell’assemblea
Più pesante, come rivela il forte incremento nel ricorso agli ammortizzatori, la fase di contrazione che sta attraversando il comparto del legno-arredo, uno dei settori che, assieme alle costruzioni, avevano maggiormente sostenuto la ripresa durante la pandemia e nel dopo-Covid. Da qui, per la Fillea, la necessità di investire sull’innovazione, sulla sostenibilità, sulla qualità dei prodotti e del lavoro come fattori sempre più strategici per difendere e rilanciare la competitività di quello che resta uno dei comparti di punta del manifatturiero regionale.