System Sensor, 2 ore di sciopero per difendere l’art. 18
Questo il testo del comunicato congiunto delle Rsu System Sensor:
“Quello che stiamo vivendo in questi giorni è un attacco di inaudita gravità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.
La controriforma finanziaria gà ‘ prevede misure pesantissime che vanno a cadere sulle spalle dei cittadini italiani dei ceti meno abbienti: lavoratori dipendenti, donne, pensionati. Dopo averci fatto ingoiare una disastrosa riforma delle pensioni che non porterà nessun beneficio nè ai lavoratori più anziani, nè tantomeno ai più giovani e aver reintrodotto la tassa sulla prima casa che è un
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diritto, senza che nessuno abbia fatto nulla per impedire ciò, ora vogliono modificare anche l’art. 18.
Oggi ci dicono che non possiamo piu’ permetterci certi diritti.
Noi non ci stiamo: l’art. 18 dalla legge 300 fu istituito per tutelare il soggetto più debole nel rapporto azienda-lavoratore. Va da sè che il lavoratore, ora più che mai, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, è sempre di più “soggetto debole”. Modificando l’art. 18, il lavoratore che venisse licenziato per motivi economici, -nessun datore di lavoro sarebbe così pazzo da attribuire motivazioni discriminatorie – non avrebbe più diritto al reintegro in azienda ma verrebbe monetizzato. In un periodo di crisi, di ristrutturazione, di esternalizzazioni, di tagli comunque definiti, questo significa licenziare a piacimento.
Basta poco a capire che, ad esempio, in System Sensor, se questa norma fosse stata applicata un anno fa, per la gestione degli esuberi dichiarati dall’azienda, sarebbero potute andare ben diversamente”¦
Per tutti questi motivi e al fine di sensibilizzare la cittadinanza, le forze politiche e i sindacati, le Rsu System Sensor, congiuntamente, indicono
2 ORE DI SCIOPERO, PRESIDIO E CORTEO LUNGO Via FLAVIA:
GIOVEDI’ 5 APRILE, DALLE ORE 10:00 ALLE ORE 12:00
P.S: le lavoratrici ed i lavoratori del 2° turno sciopereranno 2 ore a fine turno.
invitiamo pertanto tutti lavoratori a scendere in strada e a partecipare attivamente: la difesa dei propri diritti è una questione di dignità “.