Spettro fallimento sulla Colombin, l’allarme della Fillea
Situazione sempre più cupa alla Colombin, la storica società di tappi che si trova sotto sequestro e con lo spettro incombente del fallimento, situazione che trova ovviamente la preoccupazione dei sindacati. Il sequestro degli immobili della società , disposto dal Tribunale su sollecitazione del procuratore Federico Frezza, che ha avanzato anche richiesta di fallimento dell’azienda, ha infatti gettato nel panico i 72 dipendenti, la maggior parte dei quali è già in cassa integrazione. Cgil, Cisl e Uil (comparto edilizia) hanno convocato per oggi un’assemblea per discutere sulle prospettive future alla luce dei provvedimenti della magistratura. «Siamo già reduci da una recente assemblea – spiega Massimo Marega, segretario Fillea-Cgil – indetta per capire la situazione. D’altronde finora da parte dell’azienda avevamo ricevuto soltanto notizie di alcune difficoltà . Ma a fronte di una procedura concorsuale in atto e a fronte del fatto che l’affitto del ramo di azienda da parte della nuova società ad oggi non ha creato quelle condizioni che i lavoratori e le organizzazioni sindacali si aspettavano, è evidente che si sta palesando l’ennesima crisi industriale. Si sperava nella nuova società ma ad oggi le notizie sono molto negative. Al momento siamo d’accordo con i dipendenti di aspettare cosa succede l’11 per poi eventualmente predisporre iniziative specifiche. Su un territorio che, va detto, di fatto ormai è de-industrializzato. E questo è il vero problema di fondo».