Sincovich: “Sanità , la Regione ignora oltre 9mila firme”
Il segretario generale dello Spi Cgil di Trieste Adriano Sincovich, che è anche il portavoce del Coordinamento per la Difesa della Sanità pubblica di Trieste (che oltre ai pensionati di Cgil, Cisl e Uil che sono i promotori, raccoglie decine di associazioni che operano a diverso titolo nel mondo della sanità , del sociale, della cultura, dell’ambiente), torna ad alzare la voce per sottolineare il silenzio della Regione rispetto alle proposte del coordinamento, che ha raccolto oltre 9 mila firme per chiedere un coinvolgimento e una partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni che riguardano la gestione ospedaliera, i dipartimenti, i distretti, gli ambulatori e i finanziamenti assegnati, ma anche le prestazioni mediche, quelle assistenziali e il personale da impiegare nel territorio. Il coordinamento ha chiesto per due volte un incontro con il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, una richiesta non accolta secondo il coordinamento, che in una nota afferma: «Fedriga non ritiene di dover ascoltare le ragioni di 9.400 cittadini (9.440 per l’esattezza) che hanno sottoscritto il nostro appello sull’Atto Aziendale Asugi».
Duro il commento di Adriano Sincovich: «Nessuna risposta, siamo stati completamente ignorati. Questo è inaccettabile, un comportamento del genere non si è mai visto: in ballo c’è la sanità che è un bene pubblico. Ci sono milioni di euro da gestire, ci sono investimenti sul territorio. Abbiamo la necessità di presentare al presidente un’opinione generale. Trascorsi alcuni giorni riteniamo necessario esprimere un giudizio pubblico su tale atteggiamento, anche in relazione ai contenuti dell’Atto Aziendale di fatto approvato. Appare evidente come il tema sottolineato dal punto 10 del nostro appello, e cioè la partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni riguardanti la sanità , assume oggi un valore strategico tanto più perché completamente disatteso dal presidente della Regione. Per attivare un importante cambiamento noi chiediamo alla giunta e al direttore generale dell’Asugi di spiegare ai cittadini cosa si intende fare. Il dg Poggiana, in particolare, aveva dichiarato in una intervista al Piccolo che c’è un importante arretrato di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche. Il recupero è previsto a partire da settembre. Ma questo non ci pare normale. E visto che non sussiste alcun confronto con il sindacato, è impossibile sapere come si intende operare. Di mezzo c’è la riorganizzazione della sanità , in particolare quella territoriale. I distretti, ad esempio, che sono il cuore della questione, non è chiaro come verranno strutturati. Ma il nodo di fondo è che oltre 9 mila cittadini sono stati ignorati».