Sciopero Cgil, presidio anche a Trieste

Presidi
sotto la pioggia per lavoratori e pensionati della Cgil Friuli Venezia
Giulia, scesi insieme in piazza a Udine, Pordenone e Trieste per
protestare contro la Finanziaria del Governo Meloni.
«Chiediamo maggiori garanzie e tutela occupazionale per le
lavoratrici e i lavoratori – ha detto il segretario provinciale
della Cgil di Trieste, Michele Piga – e, in particolare, l’aumento dei salari.
Il governo ha varato l’ennesima legge di bilancio che
premia gli evasori e rende ancora più ingiusto il sistema fiscale».
Le adesioni allo
sciopero generale, proclamato solo dalla Cgil, si attestano tra il 25 e
il 30% nelle grandi fabbriche della regione, con punte del 40-50% in
alcune realtà  come la Faber di Cividale (che ha scioperato ieri) e la
Modine di Pocenia, mentre sono più basse nei comparti pubblici. Quanto
al trasporto locale, al momento non sono disponibili dati, dal momento
che in tutte le province le quattro ore di sciopero sono state
proclamate in coda al turno pomeridiano, «ma le attese ““ fa sapere il
segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta ““ sono di una
partecipazione massiccia, viste le forti criticità  che gravano sul
comparto, legate in primis alle retribuzioni e alle carenze di
organico».
In
programma nel pomeriggio anche i tre presidi organizzati in regione,
sotto le prefetture di Pordenone, di Udine e in piazza Verdi a Trieste.
«È solo l’inizio di un percorso di mobilitazione ““ spiega Pezzetta ““ che
si annuncia lungo e difficile, anche per le diverse scelte che sono
state prese dalle confederazioni in merito ai rapporti con l’esecutivo, a
partire da questo sciopero generale. Quello che crediamo sia sotto gli
occhi di tutti, al di là  delle diverse strategie scelte da ciascuna
organizzazione, è la realtà  di una Finanziaria che lascia davvero le
briciole a lavoratori e pensionati. La decontribuzione si ferma al 2%,
vengono tagliati reddito di cittadinanza e rivalutazione delle pensioni,
la flessibilità  pensionistica si ferma a quota 103 e tornano i voucher.
Tutto questo dà  un imprinting eloquente a questa Finanziaria, avara con
lavoratori, pensionati, sanità  e scuola, ma di manica larga sul fronte
della flat tax, dei condoni e del tetto al contante». Laconica, infine,
la replica di Pezzetta a chi accusa la Cgil di scioperare contro il
nuovo Governo di centrodestra: «Chi lo dice dimentica, o finge di
dimenticare, che esattamente un anno fa la Cgil, in quell’occasione
assieme alla Uil, scioperò anche contro la Finanziaria del Governo
Draghi, sostenuto da tutto il centrosinistra».