Sanità  pubblica, in 400 dal Fvg a Roma alla manifestazione con la Cgil

Sette
corriere da tutte le province della regione, con altri partecipanti che
hanno raggiunto la capitale in treno, e una folta rappresentanza da Trieste: sono stati 400 i lavoratori e
pensionati provenienti dal Friuli Venezia Giulia che hanno partecipato
alla manifestazione in difesa della sanità  pubblica indetta dalla Cgil
nazionale. «Anche nel Friuli Venezia Giulia sta crescendo in modo
palpabile ““ dichiara il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta
““ la consapevolezza dell’aggravarsi delle criticità  che condizionano il
funzionamento della sanità  pubblica. I tempi di attesa per visite,
esami e interventi, il funzionamento dei pronto soccorso e dei servizi
territoriali, la carenza di posti letto e di medici di base. Stiamo
scontando gli effetti di una carenza di personale troppo a lungo
ignorata. Se vogliamo davvero rafforzare la sanità  pubblica, bisogna
investire sul personale e sui servizi territoriali».
Massiccia,
nella capitale, la presenza di pensionati Cgil, «sempre in prima linea ““
dichiara il segretario regionale dello Spi Roberto Treu ““ nelle
battaglie in difesa della sanità  pubblica». Una partecipazione,
aggiunge, specchio di una preoccupazione crescente per la situazione
della sanità  regionale, sempre più al centro di denunce e lamentele
raccolte dalle sedi sindacali in tutti i territori. «È stata ““ prosegue
Treu ““ una manifestazione molto partecipata, che ha avuto soprattutto un
grande consenso da parte della popolazione, consapevole dei problemi
sempre più evidenti del settore, a partire dalle liste di attesa: a tale
proposito ““ prosegue il segretario dello Spi ““ la posta aggiuntiva di
10 milioni per cercare di ridurle è in pratica il riconoscimento del
fallimento della gestione della sanità  da parte della Regione, che deve
ascoltare e confrontarsi con il sindacato per trovare le migliori
soluzioni ai problemi, nella consapevolezza che la salute è un diritto
fondamentale delle persone. Per questo diciamo basta ai tagli alla
sanità  pubblica da parte del Governo e della Regione e un forte no alla
privatizzazione della sanità . Noi chiediamo un piano strutturale di
investimenti per affrontare tutte le criticità  esistenti: ridurre le
liste di attesa, affrontare la carenza di medici di famiglia, rafforzare
la rete dei servizi sociosanitari sul territorio e l’assistenza
domiciliare, assumere più personale e migliorare il trattamento
economico e contrattuale di chi lavora in sanità ».