Sanità  privata: rinnovo del contratto o sciopero

Contemporaneamente alle manifestazioni che si sono tenute in tutta Italia, anche a Trieste Cgil, Cisl e Uil sono andate in piazza lunedì 24 agosto con un presidio sotto la prefettura, per chiarire che se non arriverà  il rinnovo del contratto per gli operatori della sanità  privata, atteso ormai da 14 anni, si arriverà  inevitabilmente allo sciopero. Per ribadire la necessità  di firmare il nuovo accordo, i sindacati hanno incontrato il commissario di governo Valerio Valent. Per il momento si è optato per la formula della vertenza, visto che fino alla fine di settembre non sono ammessi scioperi nel comparto sanitario. A Trieste gli operatori della sanità  privata sono circa 500, divisi tra le strutture più grandi come il Policlinico Triestino o il Sanatorio, e gli ambulatori più piccoli. «La trattativa dura da oltre due anni – afferma Donatella Sterrentino della Cgil Fp -. Il 10 giugno a Roma era stata firmata la pre-intesa con l’impegno di Aris e Aiop per sottoscrivere entro il 30 luglio l’accordo definitivo. La promessa non è stata rispettata e così il personale deve continuare a lavorare con un contratto vecchio ormai di 14 anni. Le associazioni datoriali dicono che il nuovo contratto non è economicamente sostenibile eppure il governo, tramite il ministro della Salute Roberto Speranza, ha garantito risorse a copertura del 50% della spesa».