Sanità , presidio dei sindacati per denunciare la situazione critica in Clinica Medica

«Abbiamo organizzato un presidio in largo Granatieri, davanti all’ingresso del Municipio, per ribadire con la nostra presenza che le cose non sono così a posto come magari l’Azienda ospedaliera avrà  voluto raccontare ai capigruppo del Consiglio comunale. Non sono a posto al punto che una trentina, dunque praticamente tutti gli infermieri e gli operatori sociosanitari della Clinica medica hanno chiesto di essere trasferiti all’Azienda per i servizi sanitari». La denuncia arriva dai sindacati con le voci di Rossana Giacaz della Cgil e di Giorgio Iurkic della Cisl, dopo il presidio organizzato appunto da Cgil, Cisl, Uil e Fials l’altro ieri in occasione dell’audizione dei vertici dell’Azienda ospedaliera nella commissione dei capigruppo in Comune. Quella dell’annuncio del richiesto trasferimento del personale è l’ultima notizia che giunge nell’ambito di una vertenza che da qualche tempo oppone l’Azienda ospedaliera ai lavoratori. Giusto pochi giorni fa, dopo la rottura del tavolo allestito in Prefettura riguardo al piano delle assunzioni imminenti, il personale della Clinica medica riunito in assemblea ha detto sì all’ipotesi dello sciopero prospettata dagli stessi rappresentanti sindacali. La rottura del tavolo aveva sancito di fatto il naufragio del tentativo di mediazione basato su due operatori sanitari in turno la notte per i quattro piani dei reparti di Medicina (contro un Oss per quattro piani previsto in partenza dall’ente e i quattro operatori in servizio, uno per piano, reclamato invece dai sindacati). Lo sciopero, con orari e modalità  da definire, si terrà  indicativamente verso metà  novembre, mercoledì 19 potrebbe essere la data “buona”: va prima avvisata, d’altronde, la Commissione garanzia scioperi, in modo che l’organizzazione “specifica” della giornata garantisca i livelli minimi di copertura del servizio all’utenza. Quella dello sciopero di un settore è una formula inusuale, che d’altronde vuole portare l’attenzione – come rimarca Rossana Giacaz – sull’atteggiamento di «chiusura» tenuto dall’Azienda ospedaliera a fronte delle carenze di personale ripetutamente denunciate dai sindacati.