Referendum sul lavoro, la Cgil lancia la campagna elettorale
Sabato 11 febbraio, su tutto il territorio nazionale, la Cgil lancia la campagna elettorale per i due referendum sul lavoro su appalti e voucher.
Dopo l’ammissione da parte della Corte Costituzionale, avvenuta l’11 gennaio 2017, di 2 dei 3 referendum sui quali la Cgil nel 2016 ha raccolto quasi 3.5 milioni di firme, ora siamo in attesa che il Governo fissi la data per lo svolgimento delle votazioni, indicativamente tra aprile e giugno. La data deve essere “pubblicata” entro 60 giorni dal responso della Consulta quindi entro l’11 marzo. La Cgil è impegnata quotidianamente a sollecitare il Governo a decidere la data delle elezioni per rendere effettivo il diritto dei cittadini ad avere chiarezza sul percorso referendario, dagli aspetti di contenuto agli aspetti formali.
Il Jobs Act è stato l’atto finale di un percorso legislativo durato anni la cui filosofia di fondo è stata rilanciare l’economia tagliando salari e diritti a chi lavora. La Cgil ha svolto una manifestazione il 25.10.2014 partecipata da 800.000 persone e svolto uno sciopero generale l’11.12.2014 per arrestare la filosofia e i contenuti del Jobs Act. La sordità del Parlamento a queste istanze popolari ci ha portato verso una iniziativa non di semplice “ripristino” di alcuni diritti lesi ma di “rilancio” in avanti verso una legge generale sul lavoro e la rappresentanza capace di parlare al mondo del lavoro degli anni 2000. Così nasce la “Carta dei diritti universali del Lavoro” sulla quale la Cgil ha raccolto oltre 1 milione di firme nel 2016 e che ora è in via di calendarizzazione in Parlamento. I 3 referendum sono stati pensati a supporto di questa iniziativa generale.
Il mondo del lavoro è sofferente, i nodi di fondo non sono risolti, aumenta il lavoro povero, il lavoro non contrattualizzato, come i voucher, il lavoro saltuario e instabile. La nostra proposta parla a tutto il Paese, è un punto di svolta per pensare in modo positivo e non negativo, per affermare che è possibile avere nel Paese un’idea del lavoro non destinato a perdere pezzi di diritti e salari per far funzionare l’economia ma destinato a essere valorizzato e riconosciuto in un’ottica di innovazione e progresso. I 2 referendum sul lavoro sono un diritto di tutti per affermare che non si fa l’economia sacrificando la dignità di chi lavora ma bensì che la valorizzazione del lavoro è il punto di partenza per pensare a un’altra Italia.
A Trieste l’iniziativa si svolge in Piazza della Borsa dalle 11.00