Produttività , un accordo sbagliato. la Cgil Trieste pronta alla mobilitazione

Il comitato direttivo della Cgil di Trieste, riunito
in data 7 dicembre 2012, ha valutato il contenuto del cosiddetto “Accordo
sulla Produttività “
firmato da tutte le associazioni datoriali e dalle
organizzazioni sindacali Cisl, Uil e Ugl, condividendo pienamente la scelta della Cgil nazionale di non firmare il
suddetto accordo:


● per
l’assenza di politiche di sviluppo, in grado di incidere effettivamente sull’aumento
della produttività  generale, preferendo percorrere la scorciatoia che scarica
sul lavoro tutte le contraddizioni di un sistema produttivo incapace di
crescere;


● perché
destabilizza gli attuali assetti contrattuali, non garantendo 

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nel contratto
nazionale il pieno recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni, colpendo
così in modo definitivo il salario ma anche deprimendo ulteriormente i consumi;

● perché dà 
la possibilità  di introdurre norme, quali il demansionamento, vale a dire
retrocessioni professionali con conseguenti riduzioni salariali. Una risposta
regressiva e che ancora una volta usa come unico strumento quello della
riduzione del costo del lavoro anziché far leva sulle competenze acquisite,
sulla formazione e la riqualificazione di lavoratori e lavoratrici;


● perché
non garantisce, a più di un anno dalla sua sottoscrizione, l’applicazione dell’accordo
del 28 giugno in materia di rappresentanza e democrazia, oggi più che mai
necessaria vista la stagione dei rinnovi contrattuali in corso.


Il comitato direttivo esprime ferma contrarietà  ad una logica politica
ed economica che scarica sul lavoro dipendente la non volontà  di mettere in
atto politiche di riforma e crescita economica da parte del Governo e l’incapacità 
del sistema delle Imprese di affrontare i nodi strutturali investendo su
innovazione, formazione e nuovi segmenti produttivi, ecc.
Il comitato direttivo dà  mandato alla segreteria, e impegna le strutture Cgil
di Trieste, per una forte iniziativa di informazione e coinvolgimento dei
lavoratori sui contenuti di tale accordo, che rischia di produrre gravi guasti
nella condizione dei lavoratori, invitando le strutture sindacali di categoria
a verificare la possibilità  di azioni e pressioni di lotta che il comitato
direttivo valuterà  per trasformare in una iniziativa di mobilitazione generale
del territorio.