Primo Maggio, oltre 4mila in corteo per la sicurezza
Soto stati 4mila i manifestanti che hanno preso parte al tradizionale corteo del Primo Maggio di Trieste, con Cgil Cisl e Uil. Partito da campo San Giacomo, il corteo ha raggiunto piazza Unità per i comizi finali. «Siamo davanti a una ripresa non solida, che genera occupazione non stabile, continua a tenere i giovani fuori dal mercato del lavoro e che non appare accompagnata da politiche che favoriscano la qualità dello sviluppo e dell’occupazione, come dimostra anche l’incremento degli infortuni. Questi ““ ha detto dal palco segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli – i temi che porremo al nuovo Governo, quando ce ne sarà uno e che necessariamente dovranno essere in cima all’agenda della Giunta cui gli elettori del Fvg hanno affidato il compito di traghettare questa regione verso una nuova fase non soltanto di crescita economica, ma segnata anche da una maggiore coesione sociale».
Un Primo Maggio dedicato alla questione sicurezza. Le proporzioni dell’emergenza sono rappresentate in maniera chiara dai dati recentemente diffusi dall’Inail su infortuni mortali e malattie professionali relativi al primo trimestre 2018. Aumentano le morti sul lavoro, 212 quelle denunciate tra gennaio e marzo, 22 in più rispetto alle 190 dei primi tre mesi del 2017, con un +11,6%. E aumentano le denunce di malattia professionale protocollate nello stesso periodo dell’anno, dopo la flessione registrata in tutto il 2017. L’incremento del 14,8% rilevato a gennaio, sceso al +10,3% nel primo bimestre, si è attestato al 31 marzo al +5,8%, pari a 877 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 15.247 a 16.124). L’aumento interessa tutti i comparti. Il Friuli Venezia Giulia con cinque morti sul lavoro nei primi tre mesi dell’anno, cui fa seguito il sesto infortunio mortale registrato ad aprile, non fa eccezione.
«Il tema del lavoro e del buon lavoro dovrà essere al centro delle politiche della nuova Giunta, secondo le priorità che abbiamo già posto ai candidati: quindi incentivi alle assunzioni stabili, lotta concreta alla precarietà e all’abuso degli appalti, la difesa del welfare, a partire dal rafforzamento della sanità pubblica, dopo le bordate alla riforma lanciate in campagna elettorale, e una legge sulla non autosufficienza ““ afferma il segretario della Cgil Villiam Pezzetta -. Archiviati gli slogan elettorali, aspettiamo alla prova dei fatti la nuova maggioranza e la nuova Giunta, che dovrà governare la regione con un senso di responsabilità commisurato alle percentuali bulgare di consenso con cui ha vinto le elezioni».