Politiche abitative, Cgil e Sunia dicono no ai tagli voluti dalla Giunta regionale

Le segreterie regionali della Cgil e del sindacato degli inquilini Sunia, esprimono viva preoccupazione rispetto alle notizie che i quotidiani locali stanno in queste settimane diffondendo, in riferimento ai pesanti tagli che la Giunta regionale intende portare a uno dei principali pilastri dello stato sociale rappresentato dalle politiche abitative.
In una situazione dove gli effetti della crisi economica stanno colpendo in modo particolare i soggetti più deboli della popolazione, diventa incomprensibile ed inaccettabile andare a
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ridurre drasticamente alle 5 Ater regionali, le risorse che a luglio di quest’anno la Regione stessa aveva destinato alla costruzione, alla ristrutturazione ed all’acquisto di alloggi da assegnare in affitto a quelle migliaia di famiglie, che da tempo sono nelle liste d’attesa.
Questi tagli non solo peggioreranno le condizioni, di chi dovrà  ulteriormente aspettare per vedersi assegnato un alloggio da parte delle Ater, ma rispetto a quello che abbiamo verificato rischiano di arrecare degli ulteriori danni economici alle stesse Ater. Le quali avendo ricevuto in precedenza dalla Regione, assicurazioni rispetto agli stanziamenti destinati a questo fine, ed avendo sottoscritto in dei pre-contratti per iniziative che dovevano iniziare nel 2010 rischiano di dover pagare delle onerose penali.
Altrettanta preoccupazione viene espressa dalle organizzazioni sindacali sul dimezzamento del “fondo sociale” di cui beneficiano le Ater per integrare le mancate entrate dovute dagli affitti sociali, che gli inquilini meno abbienti pagano. Se questo taglio verrà  mantenuto, le Ater si vedranno costrette per portare a pareggio i propri bilanci, ad aumentare a tutti in modo rilevante gli affitti, con il rischio che le fasce superiori a quella sociale si trovino a dover sostenere dei canoni simili a quelli oggi riscontrabili nel privato(concordato).
La Cgil ed il Sunia del Friuli Venezia Giulia, nel rimarcare la totale non condivisione delle scelte che su queste materie la Giunta regionale intende attuare, ritenendole del tutto sbagliate sia sul piano sociale che economico (costruire, ristrutturare o acquistare case significa far muovere l’economia), invitano la Giunta a ritornare sui propri passi prendendo in considerazione proposte alternative, come quelle che le Ater della regione hanno già  formalizzato.