Pensioni, la mobilitazione generale del 14 ottobre
Cgil, Cisl, Uil regionali sono scese assieme in piazza anche in Friuli Venezia Giulia a sostegno delle richieste unitarie al centro del tavolo con il Governo sulle pensioni. Richieste che puntano a rendere meno rigida la riforma Fornero e a rilanciare l’occupazione giovanile, come ribadito a Trieste dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, nel corso del presidio svoltosi davanti alla Prefettura.
La giornata è stata l’occasione per ribadire la necessità di congelare l’incremento dell’età pensionabile e per chiedere garanzie previdenziali certe a favore delle donne. Istanze che per i sindacati devono trovare spazio dentro una trattativa ancora in salita, con il Governo, ad oggi più orientato a inasprire la legge Fornero piuttosto che ad ammorbidirla. Tra i nodi del contendere l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni (+5 mesi), già a partire da gennaio 2019. Una scelta sbagliata, come spiegano i segretari regionali di Cgil-Cisl-Uil Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis, e che non tiene conto dei gravissimi effetti che avrà sul piano sociale, a partire dall’occupazione, in particolare giovanile, peraltro ormai ai minimi termini: parliamo, nel solo Friuli Venezia Giulia, di 48.000 under 35 occupati in meno dal 2008. Giovani penalizzati da un ingresso sempre più tardivo nel mercato del lavoro, ma anche donne che vanno maggiormente tutelate: il tema femminile legato alle pensioni è tra quelli cari ai sindacati che chiedono di introdurre coperture contributive supplementari per la maternità (1 anno per ciascun figlio, fino a un massimo di 3 anni), per l’assistenza a parenti disabili e per il lavoro in ambito familiare”, questo nella consapevolezza che a penalizzare le donne, nel lavoro, nelle retribuzioni e nell’anzianità contributiva, c’è quasi sempre il doppio peso del lavoro fuori e dentro casa.