No all’austerity, il 14 novembre sciopero Cgil e manifestazione a Trieste

L’austerità  non è la cura che farà  uscire dalla crisi l’Italia e il Friuli Venezia Giulia. Il paese e la Regione, per tornare a imboccare la strada dello sviluppo e della crescita, hanno bisogno di politiche capaci di rilanciare la domanda interna, attraverso un’indispensabile tutela dei redditi più bassi, i consumi e l’occupazione. La Cgil regionale spiega così le ragioni dello sciopero generale di mercoledì 14 novembre, proclamato in occasione della giornata di mobilitazione europea contro l’austerity.
MANIFESTAZIONE A TRIESTE. Come indicato a livello nazionale dalla Cgil, l’unico tra i sindacati confederali ad aver aderito alla mobilitazione indetta dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces), l’astensione dal lavoro minima sarà  di 4 ore, fatte salve le diverse articolazioni decise a livello di categoria o di territorio. Quanto alle iniziative di piazza, la manifestazione regionale si terrà  a Trieste, in piazza Verdi, a partire dalle 10.
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PUBBLICO IMPIEGO E TERZIARIO. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, lo stop è stato proclamato per l’intera giornata nel pubblico impiego, nella scuola, in linea con le scelte prese a livello nazionale, oltre che nel terziario, sempre in linea con le indicazioni nazionali della Filcams. Dietro a tali scelte la preoccupazione delle categorie più direttamente colpite dai tagli della spending review, che rischia di avere pesanti ripercussioni non soltanto nel pubblico impiego e nella scuola, ma anche sul settore dei servizi, a causa dei tagli negli appalti. Nelle altre categorie e negli altri territori, di norma, l’astensione dal lavoro sarà  di quattro ore. In vista della mobilitazione, tra l’altro, stamattina a Pasian di Prato si è riunito l’attivo provinciale della Cgil Udine, che ha visto la presenza di circa 300 tra delegati e attivisti.
BUS E CORRIERE, NESSUNO STOP. La protesta non riguarderà  i lavoratori del trasporto pubblico locale (gomma) sia urbano che extraurbano, perché al momento della proclamazione era ancora previsto uno sciopero di categoria successivamente revocato. Bus e corriere, quindi, correranno normalmente.
I NUMERI. Dietro alla protesta, ovviamente, non solo le critiche alla politica economica del governo Monti, basata esclusivamente sul rigore. Lo sciopero sarà  anche un messaggio alle istituzione regionali e locali, per sollecitare l’urgenza di misure capaci di arginare la crisi. «Una crisi ““ come rciorda il segretario regionale Franco Belci ““ che in un anno ha portato la disoccupazione in Fvg dal 5,2 al 7%,  e ha bruciato 15.700 posti di lavoro nell’ultimo anno, con un forte aumento anche degli “scoraggiati”, in particolare tra giovani e donne». A preoccupare anche il nuovo aumento della cassa integrazione, con 19,6 milioni di ore autorizzate nei primi dieci mesi del 2012 (+4% sul 2011), ‘impennata della mobilità , con 4.600 ingressi nel primo semestre, e oltre 10mila lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione straordinaria.