Migranti, sì all’accoglienza. Petizione al console d’Ungheria
«Ci rivolgiamo a Lei per chiedere che il governo del Paese che Lei ha l’onore di rappresentare nella nostra città dismetta le politiche di respingimento e di negazione di ogni forma di accoglienza e di solidarietà alle genti migranti che fuggono dalla guerra, dalla miseria e dalla fame». Incomincia così la petizione che i rapresentanti di otto associazioni, tra le quali anche la Cgil provinciale, hanno consegnato questo pomeriggio nelle mani del Console onorario di Ungheria a Trieste.
«Non è pensabile ““ si legge ancora nella petizione, firmata da Associazione Trieste per Tsipras, Circolo Tina Modotti, Circolo il Manifesto, Federazione Prc, Ics, Sel e Cgil ““ fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutare quanti scappano significa lottare contro quelle ingiustizie; dare asilo a chi scappa dalla guerra significa ripudiare la guerra e costruire la pace, dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose , etniche o di genere significa lottare per i diritti e le libertà di tutti e tutte; dare accoglienza a chi fugge dalla povertà significa non accettare le sempre crescenti diseguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze. Le politiche migratorie, europee e globali possono e devono cambiare , ma per questo fine servono corridoi umanitari sicuri per vittime di guerra, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti/e; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti, creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa, superando il regolamento di Dublino».