La Fiom Cgil contro Fincantieri: adiremo le vie legali per tutelarci
(da Il ofertadescuento) Un forte appello alla Regione «affinché definisca presto un preciso piano di politiche attive per il lavoro» e una vibrante protesta indirizzata alla Fincantieri «per aver impedito l’accesso alla sala sindacale del palazzo della Marineria al responsabile provinciale della Fiom/Cgil, Sasha Colautti». Si è divisa su due fronti ieri la Fiom di Trieste. Nel corso della mattinata, alcuni esponenti della sigla sindacale, guidati dal segretario, Stefano Borini, hanno presidiato l’ingresso del palazzo dell’Inps, all’angolo fra le vie Udine e Sant’Anastasio, predisponendo un tavolo per la raccolta di firme. «Vogliamo chiedere alle istituzioni ““ ha spiegato Borini ““ di riqualificare e risanare le zone industriali inquinate, insediando nuove attività . Di attuare azioni dedicate alla ricollocazione lavorativa degli ex dipendenti della Sertubi, espulsi dal ciclo siderurgico locale più di due anni fa. Di consolidare e rilanciare i centri di ricerca cittadini ““ ha aggiunto il segretario provinciale della Fiom – di industrializzare le aree della ex Sertubi, di implementare la banda larga e gli investimenti nell’informatica pubblica regionale, di realizzare la piattaforma logistica e di creare nel Porto Vecchio un progetto di sviluppo organico. Di eseguire una manutenzione straordinaria del territorio degli edifici pubblici ““ ha concluso Borini ““ operazione che ha come fine ambiente e risparmio energetico e le diminuzioni delle immissioni di Co2». Durissima la presa di posizione della Fiom/Cgil sul fronte Fincantieri: «Dopo aver impedito più volte i volantinaggi davanti al palazzo della Marineria ““ si legge in una nota ““ e dopo aver proibito le assemblee, Fincantieri ha voluto produrre l’ennesimo strappo nei confronti della nostra sigla. A nulla è servita la richiesta in cui si richiedeva l’accesso per un’ora di Colautti nella sala sindacale, per fare il punto della situazione in vista della trattativa per l’integrativo aziendale (la ripresa è prevista per l’8 e 9 giugno). Fincantieri ““ sottolinea il documento preparato dalla Fiom sull’accaduto – ancora una volta dimostra di non sapere cosa sia la democrazia e continua a non riconoscere la rappresentatività della sigla. Sarà cura delle Fiom/Cgil locale e nazionale ““ continua il testo ““ adire la via giudiziaria sul tema della rappresentanza e delle agibilità sindacali a Trieste. A breve ““ conclude la nota del sindacato – sarà formalizzato il ritiro della firma dall’accordo sul plurisettimanale e la flessibilità nel palazzo Marineria. Quest’accordo non solo ha dimostrato tutta la sua inutilità sull’obiettivo del cosiddetto recupero di efficienza, ma ha reso evidente come Fincantieri non sia capace di risolvere gli annosi problemi di organizzazione del lavoro da sempre presenti».