La Fillea denuncia: Molti contratti irregolari nei cantieri

Scatta la denuncia della Fillea Cgil, dopo alcune ispezioni nei siti di lavoro per verificare le condizioni contrattuali e lavorative nei cantieri edili triestini. I funzionari del sindacato hanno rilevato infatti parecchie stranezze. «Il campionario delle irregolarità  è ricco», racconta il segretario della Fillea Cgil Massimo Marega, che narra di edili trasformati in contadini e quindi retribuiti in base a contratti che regolano il lavoro in campagna, oppure di edili serbi che lavorano nei cantieri di Trieste ma sono legati a contratti dal punto di vista normativo-stipendiali serbi. «In un cantiere – dice Marega – si possono trovare simultaneamente il contratto edile, il metalmeccanico, il multiservizi, quello di altri Paesi, oltre ai casi estremi come il ricorso a quello agricolo. In Friuli, addirittura, è stato segnalato un contratto da badante!».
Una china agevolata dalla crisi del settore: i numeri della Cassa edile documentano a fine 2018 l’attività  di 383 aziende e di 1501 addetti, in netto decremento rispetto ai 2800 lavoratori e e alle 569 imprese censiti nell’ottobre 2008. L’evasione o l’elusione dei contratti edili potrebbe riguardare 600-650 lavoratori, il che significa un mancato introito per la Cassa di circa un milione e mezzo di euro. «Meno soldi, meno diritti, rischiamo una pericolosa deregulation sociale», afferma Marega.