La Cgil di Trieste verso il Congresso. Sincovich: Serve una nuova vocazione economica
(da Il Piccolo) Una città che vive «un’implosione economica, nella quale nessun settore produttivo del territorio riesce a presentare un panorama di sviluppo». Così, nelle parole del segretario provinciale della Cgil Adriano Sincovich, la definizione di Trieste, mentre l’organizzazione sindacale inizia il percorso che porterà al congresso nazionale, il 17.o, fissato per il 6, 7 e 8 maggio: sarà preceduto da quelli triestino (6 e 7 marzo) e regionale (26
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e 27). «Abbiamo presentato più volte sia alle istituzioni, sia alle associazioni rappresentative delle imprese – ha detto Sincovich – la gravità di una situazione che a Trieste è più pesante che altrove. Sosteniamo da tempo che bisogna trovare una nuova vocazione economica per questo territorio, per creare ricchezza e occupazione. Un dato evidenzia le difficoltà nelle quali si dibattono i lavoratori. Nel primo semestre del 2013 abbiamo sottoscritto 250 accordi di crisi, che hanno interessato circa 1700 lavoratori. Se moltiplichiamo per due questi numeri – ha aggiunto – abbiamo il quadro completo della drammaticità della situazione triestina nel 2013». In città gli iscritti alla Cgil al 31 dicembre 2012 erano 22.725, distribuiti in circa 600 posti di lavoro. «Puntiamo a vedere una loro massiccia presenza nelle varie assemblee che da adesso ci porteranno ai prossimi appuntamenti congressuali dei vari livelli – ha ripreso Sincovich – perché il lavoro deve tornare al centro dell’attenzione generale. Le fasi precongressuali rappresentano un fondamentale appuntamento di democrazia sindacale. L’occupazione è messa in discussione quasi quotidianamente e da questa situazione bisogna uscire il più rapidamente possibile. Non a caso – ha proseguito il segretario Cgil – il titolo scelto per quest’anno, per il congresso nazionale è “Il lavoro decide il futuro”, per ribadire che il lavoro per noi è al centro di tutto. Quando sentiamo dire che si potrebbe avere una crescita economica ma senza occupazione, noi diciamo che questo non è un bene». Soffermandosi poi sulla Ferriera, Sincovich ha detto che «le autorità pubbliche devono garantire che i percorsi definiti nell’ultimo periodo siano portati a compimento». Al congresso nazionale si discuterà di due temi e alla fine saranno presentati altrettanti documenti: uno della segreteria nazionale, guidata da Susanna Camusso, e uno proposto dalla minoranza interna della Cgil, di cui ieri ha parlato Alexander Vecchiet. «Si tratta di un testo in contrapposizione a quello della segreteria – ha spiegato quest’ultimo – che, negli ultimi quattro anni, non ha attuato una politica adeguata».