Illuminazione pubblica: incomprensibile il ritardo del Comune di Trieste
Un ritardo assolutamente ingiustificato ed incomprensibile, quello del Comune di Trieste rispetto al rinnovo del contratto di affidamento del servizio di illuminazione pubblica a Trieste. A chiedere chiarimenti sono Filctem-Cgil, Flaei e Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Fiadel, preoccupati anche dalla possibilità che questo stop apra la strada all’ingresso di realtà industriali totalmente estranee al territorio. “Siamo di fronte ““ commentano i referenti delle sigle sindacali – a decisioni incomprensibili, ad un ritardo di oltre un anno e mezzo culminato lo scorso ottobre con la sconfitta del Comune di Trieste in sede giudiziale dove il TAR ha definito il procedimento con il termine di “opaco” oltre a suggerire di addivenire ad una procedura ad evidenza pubblica. Un attendismo tanto più ingiustificabile se si tiene conto che già prima della fine del contratto di gestione (scaduto il 30.6.2019) Heraluce aveva presentato il suo piano di project financing, solo successivamente seguito dai progetti di altri partecipanti”.
I sindacati vanno, però, anche oltre. Perché ““ si domandano in una nota congiunta – il Comune per mesi ha chiesto ad Heraluce ripetuti approfondimenti su un documento già molto articolato? Com’è stato possibile per altri soggetti presentare documenti altrettanto dettagliati senza aver vissuto la realtà complessa del nostro territorio? Perché non è stata dichiarata la figura del “Proponente” tra i soggetti partecipanti, ruolo chiave nella successiva gara per l’assegnazione del servizio? “Su questo vogliamo delle risposte” ““ incalzano le segreterie sindacali, preoccupate delle conseguenze che potrebbero derivare alla città dall’ingresso di società private estranee al territorio: perdita di posti di lavoro del personale che oggi gestisce il servizio, perdita dell’indotto per le ditte locali, enormi difficoltà di gestione per i soggetti terzi visto la grande promiscuità degli impianti di illuminazione con quelli della distribuzione elettrica affidata ad oggi ad AcegasApsAmga (pali, cavidotti, cabine elettriche ecc.).
Ad oggi ““ conclude la nota delle sigle sindacali – sembra che la decisione su chi dovrà rivestire il ruolo di “Proponente”, ruolo strategicamente fondamentale in questa competizione, sia stata affidata alla politica triestina: confidiamo che questa si ponga dalla parte della città di Trieste in un momento così delicato per l’intera comunità . Come Organizzazioni Sindacali saremo vicini ai lavoratori triestini del servizio di illuminazione pubblica e pronti alla difesa del territorio con tutti gli strumenti i a nostra disposizione, d’ora in avanti daremo corso ad altre iniziative a tutela di tutti i servizi primari forniti alla cittadinanza.