Il grido del Primo Maggio: «Un segnale forte per scuotere la città »

«A Trieste la tensione cresce di mese in mese, e si alimenta nell’incertezza del precariato e nella caduta dei redditi. Non s’intravvedono prospettive di risoluzione dei nodi strutturali. Entro fine maggio con Cisl e Uil cercheremo di ottenere dal Comune, che è uno degli interlocutori ma non l’unico, un cambio di passo. Se non ci sarà  daremo un segnale forte per scuotere la città ». È quanto ha dichiarato alla stampa locale il segretario 
longchamp pas cher
,
nike air max tn pas cher
,
christian louboutin pas cher
,
sac louis vuitton pas cher
,
longchamp pliage pas cher
provinciale della Cgil, Adriano Sincovich, prima di chiudere, dal palco di piazza Unità , il corteo del Primo Maggio. Tremila le persone che hanno sfilato in città , partendo dall’abituale ritrovo di piazza San Giacomo. La partecipazione è stata come al solito massiccia, anche se ovviamente inferiore a quella degli scorsi anni, vista la concomitanza con la manifestazione nazionale di Pordenone, alla presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.
Nota negativa della giornata, a Trieste come in molte altre città , le serrande aperte in diversi negozi: uno schiaffo ai lavoratori e al significato del Preimo Maggio, ma anche una risposta sbagliata alla crisi della distribuzione, che non si supera certo insistendo sulla strada delle aperture selvagge.