I 60 anni della Cgil di Trieste. «Un filo comune tra il passato e le battaglie del presente»

«Celebrare le ricorrenze come questa non è un rituale fine a se stesso, ma il frutto di una memoria e di una riflessione sul passato che continuano a guidare le nostre azioni nel presente. Un presente che porta con sé nuove battaglie, come quella sulla Carta dei diritti universali del lavoro, ma mosse da valori e ideali radicati nel tempo». È con queste parole che il segretario regionale della Cgil Franco Belci “saluta” il 60° anniversario della Nuova Camera del Lavoro di Trieste, a margine della cerimonia organizzata oggi in via Pondares per celebrare l’evento. 
Al centro della riflessione di Belci, come anche degli interventi del segretario provinciale Adriano Sincovich e dello storico Tristano Matta, presidente dello’istituto Livio Saranz, anche i riferimenti al lungo e complesso processo di gestazione della Nuova Camera del lavoro, nata dal congresso costitutivo del 18-19 febbraio 1956, con l’adesione dei “Sindacati Unici” alla Cgil nazionale. Un’adesione ritardata dai travagli e che segnarono il dopoguerra lungo il confine orientale dell’Italia.
«Era il febbraio del 1956 ““ ha ricordato il segretario provinciale della Cgil, Adriano Sincovich ““ quando, al termine di un processo molto complesso, fu costituita la Nuova camera confederale del lavoro a Trieste. Fu un momento ““ ha aggiunto – che segnò il processo di aggregazione degli ex sindacati unici alla Cgil, un iter lungo, caratterizzato da un patto di collaborazione, in essere dal 1949 al 1954, anno che vide il cambio di denominazione e poi l’affiliazione alla Cgil nazionale. Infine ci fu la costituente del 18 e 19 febbraio del ’56 con la fusione di molte forze sindacali dei ferrovieri, dei postelegrafonici, dei lavoratori dell’Inam, oltre che dei sindacati classisti, cioè quelli appartenenti all’area slovena. L’operazione fu molto partecipata con centinaia di assemblee e la proclamazione finale vide presenti al teatro Verdi migliaia di lavoratori». Passando poi ai temi di attualità , Sincovich ha sottolineato che «oggi serve una rappresentanza sindacale unitaria, vista la grande differenza fra categorie, per riproporre principi generali che valgono ovunque. Il bisogno di unificare le lotte sindacali per obiettivi comuni è l’espressione del concetto di solidarietà . Abbiamo poi costituito un gruppo, che farà  una ricognizione storica e organizzeremo, in prossimità  del Primo maggio ““ ha annunciato ““ un’ulteriore celebrazione e inizieremo una ricerca storico scientifica che lavori sul ruolo del sindacato e sul suo compito sui luoghi del lavoro. La nostra ““ ha concluso Sincovich ““ è una storia fatta da tante donne e uomini, che sono la parte rilevante della storia sindacale».