Ferriera, serve un nuovo accordo di programma
Sulla Ferriera Fiom Cgil e Fim Cisl hanno lanciato un appello all’azienda e uno alle istituzioni, per non restare isolati ed essere lasciati nell’incertezza su quanto potrà accadere in futuro, chiamando la proprietà e il presidente della Regione Massimiliano Fedriga al rispetto dei ruoli e alla necessità di dialogare con le parti sociali. Marco Relli, segretario provinciale della Fiom, ha ribadito che «gli interventi per l’abbattimento delle polveri e per ridurre l’impatto della cokeria, oltre che l’inquinamento sonoro, hanno comportato risultati positivi. Questo però non può bastare. Abbiamo chiesto da tempo un piano industriale ma non abbiamo avuto risposte. Chiediamo perciò alla Regione un nuovo accordo di programma che coinvolga tutti i soggetti. Siamo preoccupati anche perché si sentono voci di possibili acquisizioni di cui non abbiamo sufficienti notizie».
Thomas Trost della Fiom ha ricordato che «nel 2014 la Ferriera era virtualmente chiusa, poi è arrivato Arvedi e da 434 lavoratori dell’epoca siamo a quasi 600. Certo lo stabilimento non è una farmacia, produce polveri, fumo e rumore, però nell’ultimo periodo è stato fatto abbastanza sul piano degli abbattimenti. Dover soffrire quotidianamente il rischio di trovarsi un giorno con i cancelli chiusi è molto difficile».