Ferriera, accordo tra azienda e Cgil, Cisl e Uil: via alla mobilità  volontaria

(da Il Piccolo del 23 luglio) Una tregua è stata firmata ieri tra i vertici della Lucchini spa-Stabilimento di Trieste e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti di fabbrica e Franco Palman (Uilm) ne è uscito abbastanza soddisfatto. «Alla luce di questo accordo – ha commentato – abbiamo buone possibilità  di salvare i lavoratori che hanno il contratto a termine».
Molto diversa la reazione di Failms-Cisal che ieri mattina ha abbandonato il tavolo della trattativa in Assindustria. «La Faims-Cisal non ha posto la firma sull’accordo dei licenziamenti tramite la mobilità  volontaria», hanno scritto in una nota il segretario provinciale Giulio Frisari e il rappresentante di fabbrica Luigi Pastore.
Al punto 2 dell’accordo si legge che «Le parti concordano l’attivazione immediata di una procedura di mobilità  condivisa, volontaria e incentivata ai fini del pensionamento. Tra le professionalità  interessate quelle che opteranno per l’accettazione della mobilità  verranno sostituite dai contratti a termine con professionalità  fungibile». Viene messe nero su bianco un percorso che aveva già  ottenuto un assenso di massima delle controparti dopo che l’azienda si era dimostrata intenzionata ad arrivare a un organico di 470 dipendenti rispetto ai 520 in forza ancora qualche settimana fa o non rinnovando i cinquanta contratti a termine oppure sostituendoli con mobilità  incentivate delle quali potrebbero fruire in particolare i lavoratori a meno di tre anni dal pensionamento.
Ma il punto 1 dell’accordo prevede ora anche che preventivamente «l’azienda individuerà  le professionalità  dei contratti a tempo determinato interessanti per la loro conferma e ne informerà  con apposito confronto le Rsu». Saranno dunque preventivamente e comunque confermati i lavoratori a termine, ma di alta professionalità , categoria in cui secondo Palman potrebbero rientrare sette persone. Tramite queste clausole dunque i sindacati sperano di poter comunque mantenere l’organico appena al di sotto delle 500 persone.
La trattativa ora si sposta nuovamente all’interno dell’azienda dove i vertici dello stabilimento e le Rsu proseguiranno un confronto di merito sull’organizzazione del lavoro reparto e per reparto e sulle questioni legate alla sicurezza. Le condizioni di mercato e i livelli produttivi saranno invece verificati in un nuovo incontro con le segreterie confederali a fine settembre. (s.m.)