Crisi Vitrani: il lavoro c’è ma non vi si può accedere!

Il 24 ottobre presso l’impresa Vitrani Spa si sono riuniti i lavoratori in assemblea per rendere pubblica la loro situazione, presidiando l’area produttiva. A partire da gennaio 2011 La Vitrani in stretta collaborazione con la Fillea Cgil ha usato tutti gli ammortizzatori sociali a sua disposizione per salvare più posti di lavoro possibili. Da otto mesi molti lavoratori attendono ancora il pagamento degli ammortizzatori sociali, dopo 3 anni e mezzo di crisi aziendale e di ristrettezze per i lavoratori. 
Sino al 2010 presso l’azienda erano occupate da 80 a 60 persone , ad oggi sono occupati 28 dipendenti. 
ATTUALMENTE le commesse acquisite valgono 10 milioni di €uro e darebbero lavoro a 40 persone per il 2014 e 2015 mentre quelle acquisibili, avendo credito dalle banche?, varrebbero ulteriori 15 milioni di €uro e porterebbero ulteriore lavoro per tutto il 2016 ad altri 10 lavoratori. Risultato 22 nuovi posti di lavoro!! ASSURDO . . . il lavoro c’è, potrebbe essercene TANTO ma non vi si può accedere. Tra lavoratori e lavoro c’è una barriera che impedisce la produzione, mancano le garanzie delle banche primarie per incassare i soldi dovuti. 
GROTTESCO . . . Gli impiegati degli uffici tecnici hanno lavorato a ritmi serrati per ultimare la progettazione necessaria per ottenere in tempi brevi liquidità . L’obiettivo era quello di poter acquistare le materie prime indispensabili per iniziarne la realizzazione. 
Ma guarda caso, manca la garanzia delle banche. La produzione è ferma da due settimane e 15 lavoratori sono a casa. Dopo tre anni e mezzo di incertezze sono tutti stanchi di attendere… ma, credono ancora nella possibilità  di ripresa e mettono a disposizione, qualora l’azienda lo ritenga utile, il proprio TFR per rilanciare l’attività . 
Durante il presidio i lavoratori hanno scritto su un cartello: 
Vogliamo LAVORO 
Inoltre hanno costruito una barriera simbolica che li separa dal lavoro, questa barriera potrebbe essere abbattuta con l’aiuto dagli istituti bancari.