Crisi Flex, sciopero e presidio il 14 maggio
Le segreterie di Fiom-Fim-Uilm-Usb hanno proclamato una giornata di
sciopero alla Flex per venerdì 14, con un presidio che si terrà in
piazza Unità sotto la Regione. Alla decisione della protesta si è
arrivati dopo un anno e mezzo di cattive notizie provenienti dello
stabilimento in strada di Monte d’Oro: è saltato il turno della
notte, tredici settimane di “cassa-Covid” poi prorogate,
flessione delle ore lavorate, altri due mesi di ammortizzatore
sociale in autunno, prospettiva di esubero per il 10-15% del
personale, la delocalizzazione in Romania e l’ipotesi che la fabbrica
si trasformi in magazzino. L’obiettivo della manifestazione di
venerdì è quello di essere ricevuti da Fedriga, affinché la
Regione Fvg ottenga dal ministero dello Sviluppo economico l’impegno
a tutelare il sito produttivo, specializzato in materiale
elettronico. «Un sito strategico – dicono le segreterie delle
quattro sigle – per il nostro territorio e per il patrimonio
tecnologico del nostro Paese».
sciopero alla Flex per venerdì 14, con un presidio che si terrà in
piazza Unità sotto la Regione. Alla decisione della protesta si è
arrivati dopo un anno e mezzo di cattive notizie provenienti dello
stabilimento in strada di Monte d’Oro: è saltato il turno della
notte, tredici settimane di “cassa-Covid” poi prorogate,
flessione delle ore lavorate, altri due mesi di ammortizzatore
sociale in autunno, prospettiva di esubero per il 10-15% del
personale, la delocalizzazione in Romania e l’ipotesi che la fabbrica
si trasformi in magazzino. L’obiettivo della manifestazione di
venerdì è quello di essere ricevuti da Fedriga, affinché la
Regione Fvg ottenga dal ministero dello Sviluppo economico l’impegno
a tutelare il sito produttivo, specializzato in materiale
elettronico. «Un sito strategico – dicono le segreterie delle
quattro sigle – per il nostro territorio e per il patrimonio
tecnologico del nostro Paese».
I due incontri di
ieri con i dipendenti sono stati affollati, la preoccupazione che
serpeggia tra la popolazione lavorativa che sfiora le 600 unità
(compreso un centinaio di “somministrati”) è notevole.
«L’incertezza per il futuro non permette più rinvii», dicono i
sindacati, i quali esprimono rincrescimento per la «disattenzione»
di governo e Regione.
ieri con i dipendenti sono stati affollati, la preoccupazione che
serpeggia tra la popolazione lavorativa che sfiora le 600 unità
(compreso un centinaio di “somministrati”) è notevole.
«L’incertezza per il futuro non permette più rinvii», dicono i
sindacati, i quali esprimono rincrescimento per la «disattenzione»
di governo e Regione.