Coronavirus, i sindacati incalzano l’Azienda sanitaria su telelavoro e permessi
In relazione all’emergenza coronavirus, i sindacati della sanità
di Cgil, Cisl, Fials, Nursind e Fsi denunciano la sospensione del
confronto da parte dell’Azienda sanitaria di Trieste e Gorizia, alla
quale hanno chiesto di attivare al più presto l’opzione del
telelavoro per il personale amministrativo e di pronunciarsi sul
riconoscimento della possibilità di ottenere i permessi retribuiti
che permettano di conciliare lavoro e famiglia, dopo la chiusura
delle scuole prevista dal decreto del governo.
di Cgil, Cisl, Fials, Nursind e Fsi denunciano la sospensione del
confronto da parte dell’Azienda sanitaria di Trieste e Gorizia, alla
quale hanno chiesto di attivare al più presto l’opzione del
telelavoro per il personale amministrativo e di pronunciarsi sul
riconoscimento della possibilità di ottenere i permessi retribuiti
che permettano di conciliare lavoro e famiglia, dopo la chiusura
delle scuole prevista dal decreto del governo.
«Cgil, Cisl, Fials,
Nursind e Fsi in relazione all’attuale emergenza legata al
coronavirus – si dice nella nota dei rappresentanti dei lavoratori –
hanno chiesto e successivamente sollecitato alla direzione dell’Asugi
un incontro, al fine di affrontare le criticità organizzative emerse
fin dai primi giorni, ma ogni incontro sindacale già programmato è
stato sospeso a causa del coronavirus e quindi tutte le risposte che
gli operatori si aspettano verranno fornite a data da destinarsi. Ci
sono operatori che hanno dei figli piccoli e che attendono delle
risposte per affrontare le loro criticità . La chiusura degli asili e
delle scuole li ha messi in grande difficoltà ed è necessario
trovare soluzioni: abbiamo chiesto di valutare la possibilità di
concedere dei “permessi eccezionali”, nonché di applicare
le direttive previste dal recente Dpcm del 1° marzo 2020, cioè la
possibilità di applicare per la durata dello stato di emergenza il
cosiddetto Smart working».
Nursind e Fsi in relazione all’attuale emergenza legata al
coronavirus – si dice nella nota dei rappresentanti dei lavoratori –
hanno chiesto e successivamente sollecitato alla direzione dell’Asugi
un incontro, al fine di affrontare le criticità organizzative emerse
fin dai primi giorni, ma ogni incontro sindacale già programmato è
stato sospeso a causa del coronavirus e quindi tutte le risposte che
gli operatori si aspettano verranno fornite a data da destinarsi. Ci
sono operatori che hanno dei figli piccoli e che attendono delle
risposte per affrontare le loro criticità . La chiusura degli asili e
delle scuole li ha messi in grande difficoltà ed è necessario
trovare soluzioni: abbiamo chiesto di valutare la possibilità di
concedere dei “permessi eccezionali”, nonché di applicare
le direttive previste dal recente Dpcm del 1° marzo 2020, cioè la
possibilità di applicare per la durata dello stato di emergenza il
cosiddetto Smart working».
I sindacati chiedono
inoltre «l’estensione a 7 mesi della maternità obbligatoria» per
le madri in allattamento, nonché «la più ampia e capillare
distribuzione dei dispositivi di protezione individuale: è
inaccettabile che la difficoltà di reperire e acquistare i
dispositivi di protezione giustifichi eventuali carenze». Il
direttore Antonio Poggiana ha assicurato che questa settimana la
direzione generale incontrerà i sindacati per discutere delle
questioni più critiche allo scopo di individuare le soluzioni più
opportune in un momento che è difficile per tutti.
inoltre «l’estensione a 7 mesi della maternità obbligatoria» per
le madri in allattamento, nonché «la più ampia e capillare
distribuzione dei dispositivi di protezione individuale: è
inaccettabile che la difficoltà di reperire e acquistare i
dispositivi di protezione giustifichi eventuali carenze». Il
direttore Antonio Poggiana ha assicurato che questa settimana la
direzione generale incontrerà i sindacati per discutere delle
questioni più critiche allo scopo di individuare le soluzioni più
opportune in un momento che è difficile per tutti.