Cgil, Cisl e Uil: “Ferriera: basta parole, servono fatti”
(da Il Piccolo del 6 settembre 2012) «È finito il tempo delle parole. Sono necessarie azioni e fatti, difficili e complessi, ma indispensabili». Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil firmano una nota congiunta dopo giorni di dibattito sull’emergenza ambientale e sui rischi occupazionali della Ferriera. Quello dei sindacati è un appello «alla classe dirigente di Trieste tutta, che si gioca la propria credibilità . Una credibilità che va ben oltre ai prossimi appuntamenti elettorali». Adriano Sincovich (Cgil) Luciano Bordin (Cisl) e Vincenzo Timeo (Uil) sollecitano a «realizzare le cose già concordate». Vale a dire gli impegni presi dagli enti locali con l’obiettivo della riconversione. E soprattutto la «richiesta del governo di conoscere la posizione degli enti locali (Regione, Provincia, Comune di Trieste) sulla dichiarazione di intenti
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inerente il prosieguo dell’attività siderurgica anche dopo il 2015».
Due i soggetti, a giudizio dei sindacati, che «debbono essere elementi discriminanti per le cose da fare»: i cittadini, in particolare gli abitanti delle zone limitrofe alla Ferriera, e i lavoratori operanti nell’impianto. «La situazione di disagio e incertezza che vivono entrambi da troppi anni – precisano Sincovich, Bordin e Timeo – è qualcosa di intollerabile e non compatibile con quelle che potremmo chiamare condizione di civiltà , benessere pubblico, certezza dei redditi di sostentamento. La situazione impone una svolta e la definizione di un futuro certo».
Cgil, Cisl e Uil non demordono e lanciano un nuovo appello alle istituzioni locali e alla politica con l’invito a fretta oltre che sul serio. «Vogliamo, a differenza di altri – scrivono i segretari provinciali – fare ancora un atto di fiducia affinchè si capisca che la riconversione della Ferriera può essere il perno su cui si fa girare il rilancio della città e delle sue prospettive economiche. E ciò perché significa affrontare alcuni aspetti inerenti le attività portuali e industriali, gli aspetti della programmazione del territorio, del coordinamento dell’azione amministrativa, dei processi di investimento». Cgil, Cisl, Uil di Trieste operano – si legge nel finale della nota unitaria – «operano per definire una proposta seria per il futuro di Trieste che dia una prospettiva ai lavoratori della Ferriera ed indotto, in generale ai giovani senza futuro, ai cittadini sofferenti per la difficile condizione ambientale. Serve grande responsabilità , serve coraggio, e un nuovo schema politico che viene imposto dalla estrema serietà della situazione».
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Cgil, Cisl e Uil non demordono e lanciano un nuovo appello alle istituzioni locali e alla politica con l’invito a fretta oltre che sul serio. «Vogliamo, a differenza di altri – scrivono i segretari provinciali – fare ancora un atto di fiducia affinchè si capisca che la riconversione della Ferriera può essere il perno su cui si fa girare il rilancio della città e delle sue prospettive economiche. E ciò perché significa affrontare alcuni aspetti inerenti le attività portuali e industriali, gli aspetti della programmazione del territorio, del coordinamento dell’azione amministrativa, dei processi di investimento». Cgil, Cisl, Uil di Trieste operano – si legge nel finale della nota unitaria – «operano per definire una proposta seria per il futuro di Trieste che dia una prospettiva ai lavoratori della Ferriera ed indotto, in generale ai giovani senza futuro, ai cittadini sofferenti per la difficile condizione ambientale. Serve grande responsabilità , serve coraggio, e un nuovo schema politico che viene imposto dalla estrema serietà della situazione».