Ater e nuovi canoni di affitto: incontro con Sunia, Sicet e Uniat

Lo scorso giovedì 2 febbraio si è svolto, su richiesta delle
organizzazioni sindacali degli inquilini, un incontro tra il Direttore generale
dell’Ater di Trieste Antonio Ius e una delegazione del Sunia, ciaoofferte, Sicet e Uniat,
avente all’ordine del giorno la “delicata” questione della nuova modalità  di
calcolo dei canoni di affitto.

Il sindacato ha posto una serie di quesiti, con l’intento di
approfondire in modo quanto più chiaro il nuovo sistema, che essendo passato da
un procedimento di calcolo basato sull’Irpef ad uno determinato dall’Isee, ha comportato
una situazione difficilmente sostenibile, per una parte non indifferente degli
assegnatari.

L’intento delle sigle sindacali è stato altresì quello di
capire se ci sono margini a possibili modifiche o correttivi all’attuale
impianto normativo regionale, da porre all’attenzione dell’Assessore regionale
competente Mariagrazia Santoro, in occasione di un prossimo incontro, già 
fissato per il prossimo venerdì 10 febbraio, che vedrà  coinvolte le sigle sindacali
regionali Confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

Tra gli argomenti affrontati, sicuramente uno degli aspetti,
che potrebbero aver contribuito ad un calcolo “elevato del canone”, è quello
riferito alle certificazioni Isee “datate”, in quanto consegnate all’Ater nel
2015, con riferimenti reddituali non più corrispondenti all’attuale situazione,
oppure certificazioni Isee nelle quali erano stati riportate elementi di
reddito (come l’assegno di accompagnamento), che successivamente sono stati tolti
dal computo. Pertanto si è convenuto, di dare la possibilità  agli assegnatari
di verificare se l’Isee presentata all’epoca risultasse penalizzante, di
ripresentare una nuova certificazione Isee, sulla quale l’Ater ricalcolerà  il
canone dall’1 gennaio 2017.

Nel contempo, le organizzazioni sindacali hanno posto anche
l’esigenza di agevolare gli inquilini, che intendono presentare l’istanza di
rideterminazione in diminuzione del canone, causa la sopravvenuta diminuzione
dell’Isee (non meno del 25%), ovvero permettere a questi di presentare la
domanda anche in assenza dell’Isee aggiornata, visto le difficoltà  di avere in
tempi utili un appuntamento presso i CAF. Su questa specifica richiesta, il
Direttore generale, accogliendo la proposta formulata dai sindacati, ha convenuto
di indicare agli uffici competenti, l’accoglimento delle domande anche
sprovviste della certificazione Isee, purché queste siano comprensive di una
attestazione del CAF, dell’avvenuta prenotazione e completate dalla successiva
consegna della nuova Isee. Nell’intento di favorire, in questa alquanto
complessa fase iniziale, la presentazione delle istanze di richiesta di
rideterminazione dei canoni, le organizzazioni degli assegnatari, hanno chiesto
all’Ater di rideterminare i canoni non dal mese successivo alla data della
domanda (come previsto dal nuovo Regolamento), bensì di riconoscere il
ricalcolo retroattivamente dal 01/01/2017 a tutte quelle domande che saranno
depositate entro la fine del mese di marzo 2017. Su questa richiesta il Direttore
Generale si è dichiarato disponibile a trovare, per questi primi mesi una
soluzione come posta dalla OO SS.
Dalla riunione è emerso che circa 350 inquilini, non avendo
presentato l’Isee o non avendo aggiornato la situazione anagrafica, si sono
visti recapitare dei bollettini con il massimo del canone. Anche a questi verrà 
data la possibilità  di “rimediare” presentando la relativa documentazione, che
permetterà  all’Ater di ricalcolare il canone con decorrenza 01/01/2017.

Le Segreterie provinciali del Sunia, del Sicet e dell’Uniat,
hanno espresso l’apprezzamento per la disponibilità  dimostrata dal Direttore generale
Antonio Ius e hanno confermato il proprio impegno nel dare il massimo sostegno
agli assegnatari, invitando quest’ultimi a rivolgersi presso i propri uffici
per verificare le singole situazioni.
L’incontro si è concluso, con l’impegno delle parti, nel
monitorare l’evolversi della situazione, auspicando che il programmato incontro
con l’assessore regionale, possa portare a dei possibili correttivi, che pur
mantenendo fede alla filosofia della riforma, vadano a salvaguardare
soprattutto le fasce più deboli degli assegnatari.