Ammortizzatori sociali e immigrati, assurde le posizioni della Lega Nord

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Trieste registrano con incredulità  e preoccupazione le posizioni riportate dalla stampa da parte della Lega Nord di Trieste, rappresentata dal parlamentare Fedriga, e da Ferrara, capogruppo in Comune di Trieste. L’incredulità  riguarda i giudizi che vengono dati sull’azione di governo a livello regionale e locale, posto che la Lega Nord è parte integrante dalla maggioranza di governo.
Si evidenzia in particolare che, a fronte di una crisi economica
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globale, si pensa di risolvere i problemi con “zone franche urbane”, evidentemente non si coglie la serietà  dei temi.
L’altro aspetto che risulta ancora più imbarazzante e non condivisibile è la inaccettabile rottura del corpo sociale che si intende portare avanti proponendo requisiti fortemente limitanti dell’uso degli ammortizzatori sociali per i lavoratori immigrati: il sindacato confederale ricorda che a Trieste vivono regolarmente 14.000 cittadini immigrati e che circa 9.000 sono parte importante di molti settori lavorativi. Pensare che queste persone sostanzialmente non abbiano diritto, in caso di perdita di lavoro, a nessun sostegno, oltre che discriminante ed ingiusto, è dannoso per l’economia locale, vista l’importanza che questi hanno in molte funzioni produttive.
Si ricorda infatti che gli ammortizzatori sociali possono essere concessi esclusivamente a lavoratori regolari, siano essi italiani o stranieri, e che gli stranieri regolari partecipano con il loro lavoro e con le tasse che versano su questo territorio alla raccolta di quelle risorse che lo Stato e la Regione impiegano per pagare tutte le prestazioni assicurative e assistenziali.
La Lega Nord di Trieste perciò, in palese contrasto con le norme nazionali e regionali che essa stessa ha votato, propone di fatto che ai lavoratori stranieri regolari vengano sottratti i soldi che essi stessi hanno versato nelle casse pubbliche, determinando una discriminazione in palese contrasto con le leggi della Repubblica Italiana. Pertanto il sindacato confederale contrasterà  queste opinioni con tutti i mezzi a sua disposizione.

I segretari generali Cgil, Cisl, Uil Trieste
Adriano Sincovich, Luciano Bordin, Luca Visentini