Allarme case di riposo. Piga: «Urge un confronto»
I numeri sono impietosi, a Trieste il contagio nelle case di riposo non si arresta e si è aggravato in questa seconda ondata. Da settembre risultano essere stati infettati 1.835 ospiti, il 19% rispetto ai posti letto occupati, e 742 operatori su 7.025 di “bacino totale” (sostituti compresi), più del 10%. Per un totale di quasi 2.600 persone. I dati sono aggiornati a fine novembre e rendono bene la situazione preoccupante. E serve anche una maggior trasparenza nei dati e nei numeri. Severo il giudizio del segretario della Cgil di Trieste Michele Piga: «I numeri dicono che nel complesso sia per il personale sia per la logistica c’è bisogno di un confronto. Lo abbiamo chiesto più volte, ma l’Asugi gestisce questa situazione come vuole. Stanno ragionando sul piano di riforma delle case di riposo, ma se le premesse sono queste attuali è ovvio che il piano non va bene».
Cifre troppo alte anche per il segretario generale dello Spi Cgil Fvg Roberto Treu che, oltre a sottolineare una crescita record di 152 casi complessivi tra utenti e operatori nella sola giornata del primo dicembre, critica le soluzioni adottate: «È legittimo chiedersi quanto abbia inciso la disposizione della Regione e delle aziende sanitarie che obbliga le case di riposo a tenersi i contagiati, invece di poterli ricoverare in strutture dedicate».