Allarme Fiom Cgil: un migliaio di dipendenti coinvolti dalla crisi

(da Il Piccolo)

Un migliaio di lavoratori coinvolti da una crisi di settore che evidenzia, nei casi più emblematici, numeri inquietanti: otto richieste di cassa integrazione guadagni straordinaria, tre fallimenti, due richieste di massiccia riduzione del personale con annessi licenziamenti collettivi, 13 richieste di cassa in deroga e 23 di cassa integrazione guadagni ordinaria. È questo il preoccupante quadro del comparto metalmeccanico triestino a fine 2010, delineato ieri in una conferenza stampa dal segretario provinciale della Fiom-Cgil, Stefano Borini. «Stiamo assistendo ““ ha detto ““ a una progressiva emorragia di posti di lavoro che, senza un progetto di sviluppo complessivo della città , porterà 
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Trieste a un lento ma inesorabile declino. È incredibile ““ ha aggiunto Borini ““ che nessuno pensi all’emergenza della siderurgia, da risolvere con un piano che preveda un ruolo pubblico regionale, con investimenti utili a realizzare un nuovo progetto industriale che, da un lato non escluda parte delle attività  già  esistenti come motoristica, cantieristica, innovazione e ricerca e la stessa siderurgia, e dall’altro sia capace di coniugarle con il rispetto per l’ambiente. Per offrire opportunità  di lavoro e un futuro ai giovani bisogna attrarre realtà  produttive, iniziando dalla green economy». 
Borini ha anche annunciato che la sigla si opporrà  «con determinazione a tutti i soprusi e le ingiustizie del mondo del lavoro, a cominciare dalla tutela dei lavoratori che hanno concluso un contratto a termine. Il recente collegato al lavoro, approvato dal Governo e contrastato dalla sola Cgil, impone a questi lavoratori di opporsi al licenziamento entro il 23 gennaio 2011, pena la decadenza assoluta del diritto di attivare un’azione legale nei casi in cui si ravvisino i presupposti di ingiusta causa. Questa non è un’opportunità  ““ ha evidenziato Borini ““ ma una limitazione dei diritti dei lavoratori, contro la quale lotteremo con tutte le nostre forze». 
Per dare un quadro più preciso della difficoltà  del settore, Borini ha ricordato che «sono proprio le aziende più significative del comparto a soffrire le problematiche più preoccupanti. La Wärtsilä ha espulso 140 lavoratori delle imprese dell’indotto locale ““ ha continuato il segretario Fiom ““ bloccando contemporaneamente le assunzioni, non realizzando il turn over, mentre si sta coltivando il disegno che prevede lo spostamento delle sedi decisionali, togliendo autonomia al sito di Bagnoli. La Fincantieri ““ ha concluso Borini ““ ha annunciato un pesante ricorso alla cassa integrazione ordinaria per il 2011 e non è escluso, in assenza di commesse, soprattutto pubbliche, un piano di ristrutturazione».(u.s.)