Flex, lo stillicidio dell’indotto
Dopo la recente notizia della cessazione del contratto d’appalto da parte della Flex nei confronti della Work Service, scaduto lo scorso 30 settembre senza subentro ad oggi di nuovi contratti, e con la conseguente risoluzione di 14 rapporti di lavoro, si profila un altro colpo all’indotto aziendale. La Sodexo, società attiva sul mercato dei servizi di ristorazione collettiva, pulizia e servizi, ha inoltrato infatti una comunicazione preventiva e una richiesta di incontro alle organizzazioni sindacali di settore per l’utilizzo di ammortizzatori sociali per 7 lavoratori in servizio nell’unità produttiva afferente alla Flex. Il ricorso alla cassa integrazione è previsto per un periodo di 8 settimane a partire dal 28 ottobre, stante la notevole contrazione dell’attività aziendale.
Questa è la logica conseguenza dello stato di crisi apertosi nello stabilimento, che ha pesanti ricadute anche sui lavoratori impiegati negli appalti, oltre che su una parte consistente dei lavoratori diretti, sui quali graverà nei prossimi mesi una riduzione importante dell’orario di lavoro, a fronte del ricorso al contratto di solidarietà.
Anche alla luce di quanto sta avvenendo, urge una risposta alla richiesta delle organizzazioni sindacali di attivare rapidamente un tavolo ministeriale. È necessario avviare fin da subito un percorso propedeutico a creare le necessarie garanzie di continuità produttiva e occupazionale di tutti i lavoratori oggi impiegati in un sito più volte definito dalla politica nostrana, e non solo, come strategico e ad alto valore aggiunto. Chiediamo, in coerenza con quanto fin qui sostenuto, l’impegno delle istituzioni a tutela di questa realtà produttiva, a difesa anche dell’occupazione nell’indotto.
Andrea De Luca, segretario generale Filcams-Cgil Trieste
Marco Relli, segretario generale Fiom-Cgil Trieste