Razionalizzazioni Poste Italiane a Trieste e provincia, le richieste di Cgil e Uil ai sindaci

Le recenti razionalizzazioni decise da Poste Italiane, con la chiusura degli uffici di Via Combi e Gretta a Trieste, la riduzione degli orari di apertura a Muggia e il possibile diradamento futuro dei servizi inerenti alla fascia periferica, dal comune di Duino-Aurisina, passando per Sgonico per giungere a Dolina, sono state al centro di una serie di incontri tra i sindacati di categoria Slc Cgil e Uil Poste con i sindaci di alcuni piccoli Comuni e nella giornata di ieri con il sindaco di Trieste, con il coinvolgimento delle segreterie confederali di Cgil e Uil.

I sindacati confederali e di categoria hanno chiesto al sindaco Trieste, come primo cittadino del Comune di riferimento, di farsi promotore di un coordinamento con tutti i Comuni minori, finalizzato a un incontro con Poste Italiane, che preveda il coinvolgimento di tutti i sindaci e delle organizzazioni sindacali. La disponibilità e l’impegno garantito da parte del sindaco ad attivarsi in tale direzione vanno finalizzati, per Cgil e Uil, a richiedere a Poste Italiane di assolvere alla propria funzione di erogare servizi sociali fondamentali nell’interesse generale dei cittadini, assicurando un livello essenziale in termini di fruibilità, efficienza e accesso agli uffici, da garantire a tutta la popolazione 

Si ribadisce nel contempo la contrarietà alla riduzione dei servizi, alla chiusura di uffici e a un processo di privatizzazione di Poste Italiane che già oggi denota le prime ricadute in termini organizzativi, con il rischio di disservizi e pesanti ricadute sociali per dipendenti e cittadini, a partire dagli anziani, per i quali l’ufficio postale rappresenta un presidio indispensabile, così come le attività commerciali e imprenditoriali presenti sul territorio, fondamentali anch’esse per il tessuto sociale, economico e per la qualità della vita di tutti i cittadini.