Macchina comunale, Cisl e Cgil all’attacco sul nuovo assetto

«L’approvazione del nuovo documento di organizzazione modifica la macrostruttura e le relative funzioni, ma nulla dice sulle modalità con cui la trasparenza dell’amministrazione e la semplificazione dei procedimenti verrebbero conseguiti». Così la Cgil in una lettera aperta al sindaco sulla riorganizzazione della macchina comunale e al relativo valzer dei dirigenti all’orizzonte. «La macrostruttura – scrive la Cgil – è una rappresentazione gerarchica delle funzioni apicali, ma non dice nulla sul resto dell’organizzazione ed è anacronistica rispetto all’attuale modello di programmazione e gestione per obiettivi». Inoltre «la distanza fra comando ed esecuzione è troppo lunga e disarticolata». E «al modello organizzativo verticale che tiene in conto solo la gerarchia di comando, dovrebbe subentrare un orientamento orizzontale rivolto a chi precede o a chi segue nello svolgimento dei processi organizzativi». La Cgil vorrebbe poi che «si tenesse jordan pas cher , sac louis vuitton pas cher , longchamp pas cher , louis vuitton pas cher , louboutin femme pas cher in gran conto la possibilità di contenere la spesa rinunciando all’assunzione di dirigenti e scegliendo, piuttosto di assumere personale tecnico e amministrativo in quei servizi che sono maggiormente in sofferenza».
Intanto la Cisl-funzione pubblica, con il segretario Walter Giani, giudica «sindacalmente inopportune talune decisioni organizzative, in primis l’assumere nuovi dirigenti e tagliare i fondi per le meno onerose assunzioni di personale non dirigente, che potrebbero garantire quei servizi all’utenza oramai difficilmente sostenibili, tipo assistenti sociali, operatrici socio sanitarie, tecnici, polizia locale o semplicemente impiegati per far riaprire i centri civici chiusi da mesi». Inopportuno pare alla Cisl anche «che siano stati già elencati i nomi delle nuove posizioni dirigenziali: una riorganizzazione oculata andrebbe fatta in maniera oggettiva e soltanto dopo si collocherebbero le persone giuste sulla poltrona giusta». In sostanza, «sperando d’essere smentiti a breve dai fatti o da dichiarazioni del sindaco, non si ha l’impressione che questa amministrazione abbia granchè rispettato l’opinione dei lavoratori tramite chi li rappresenta».
Sulla riorganizzazione interviene infine anche l’ex assessore comunale al Personale (giunta Dipiazza) Michele Lobianco (Fli), che esprime «forte contrarietà all’annunciata scelta di ridurre a un servizio amministrativo l’Area risorse Umane, una scelta miope che significherebbe un segnale netto molto negativo nei confronti di tutti i dipendenti del Comune con evidenti ricadute laddove gli elementi di motivazione, valorizzazione, spirito di appartenenza sono imprescindibili nel e per il lavoro di un dipendente che in questo caso è al servizio della città . La gravità della scelta – chiude Lobianco – sta proprio nello sminuire indirettamente il lavoro dei dipendenti dell’amministrazione comunale e ampliare ancor di più quella distanza tra amministrazione politica e i dipendenti stessi, distacco di cui si hanno prove vivendo il nuovo clima che la giunta Cosolini ha imposto».