Cgil Cisl e Uil:«Sanità , entro quest’anno 88 dipendenti in meno»
(da Il Piccolo) «Ventuno infermieri e operatori sanitari in meno, 32 impiegati in meno, e 5 medici in meno dal dicembre 2009 al 1° luglio 2010. Entro il prossimo dicembre se ne andranno ancora 20 operatori sanitari e 10 infermieri professionali, dunque entro il 2010 l’Azienda ospedaliera avrà 88 dipendenti in meno». La parola «meno» ha siglato la conferenza stampa che i sindacati del comparto sanitario di Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno indetto assieme alle Rsu per contrastare l’ultima forte comunicazione del presidente Renzo Tondo e dell’assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, i quali – a ranghi uniti – hanno annunciato che restringendo gli organici amministrativ sac longchamp , louis vuitton pas cher , air max tn pas cher , longchamp pliage pas cher , jordan pas cher i si è riusciti a rimpiazzare «il 110% degli infermieri e il 120% degli operatori sanitari senza aumento di spesa». Anzi, tendendo per il 2011 a un «aumento pari a zero» degli stanziamenti.
Se i primi erano i numeri ufficiali dell’Azienda ospedaliera, per l’Azienda sanitaria il saldo del personale dice «meno 24 unità » (ma l’organico complessivo è molto più contenuto, in proporzione i pensionamenti «pesano di più»). «Dobbiamo considerare che l’organico della sanità triestina in prospettiva storica è da sempre sottodimensionato, e che dunque aumentando l’attività e i settori di intervento sanitario (cosa già accaduta) le carenze sono addirittura doppie rispetto alla stima regionale». Lo hanno detto Ieri Luca Tracanelli della Uil, Rossana Giacaz della Cgil, Mario Lapi della Cisl, Fabio Pototschnig della Fials e Paolo Rizzo come coordinatore delle Rsu ospedaliere. Come si sa adesso è sostituibile solo il 40% dei dipendenti usciti nell’anno precedente. Tutto il resto deve essere espressamente autorizzato dalla Direzione centrale salute. E i tempi si allungano. Ci vogliono mesi per ottenere fisicamente le sostituzioni. Ed è difficile reclutare in tempi brevi gli infermieri: «Dei 25 autorizzati – dicono i sindacati – finora ne sono arrivati solo 5». Altrettanto vale, su un altro fronte, per il Burlo Garofolo che ha necessità di anestesisti per garantire il diritto all’anestesia epidurale alle partorienti a tutte le ore e anche di notte. Quattro anestesisti autorizzati da un paio di mesi, ma arriveranno (è stato detto in Regione) appena a novembre.
Le proteste già espresse a livello regionale si replicano a livello locale: «Non basta citare numeri trionfalistici – affermano i sindacati -, bisogna sapere che tutto il personale sanitario è costretto a fare straordinari e turni aggiuntivi, e con tutto ciò d’estate si è dovuta calare l’attività , addirittura col dimezzamento della chirurgia senza ricovero».
Altra questione, quella che riguarda il personale amministrativo. Che rischia di far le spese della situazione. «È vero – hanno aggiunto le varie sigle – che la sanità deve prima di tutto garantire personale medico e sanitario di assistenza, ma senza una parte amministrativa sufficiente come fa a funzionare l’intero sistema? I risultati li abbiamo già visti, impiegati e personale di sportello vengono richiamati dalle sedi distaccate per garantire i principali servizi in quelle centrali».
Infatti i distretti hanno diminuito l’orario di apertura degli uffici amministrativi per l’estate, e da Muggia in particolare si è levata una bella protesta. «A Trieste abbiamo in percentuale il più basso numero di amministrativi» concludono i sindacati, in attesa inoltre di scoprire che cosa conterrà la nuova «pianta organica» che tutte le Aziende della regione sono state costrette a riscrivere, entro l’inizio di settembre, seguendo le nuove linee-guida del piano socio-sanitario, per adeguarsi a un livello standard sul territorio. E Trieste sarebbe, per i sindacati, perfino sotto lo standard oggi imposto. (g. z.)