La Flex trasloca due produzioni. I sindacati: a rischio 100 posti

Si riaccende la tensione alla Flex, la fabbrica di materiali elettronici. E si ritorna a parlare di delocalizzazione: le Rsu hanno comunicato alle segreterie di Fiom Fim Uilm che l’azienda ha confermato che due produzioni, S2AD00 e 500 G, saranno trasferite nel sito produttivo romeno di Timisoara e già  da lunedì un gruppo di tecnici era in zona industriale, per studiare il trasferimento dei moduli di trasmissione-dati.
Per i sindacati il trasloco produttivo è una perdita netta di attività  per Trieste, in quanto al momento non è previsto alcun nuovo inserimento in luogo dei vecchi apparecchi in procinto di prendere la strada della Romania. Marco Relli (Fiom), Antonio Rodà  (Uilm) e Alessandro Gavagnin (Fim) raccolgono il preoccupato messaggio delle Rsu e lo trasmettono alle istituzioni governative e regionali: il potenziale esubero è infatti pari a 100 addetti. E i sindacati sono convinti che stavolta, se non viene rafforzato il campionario produttivo, si rischia di toccare anche l’organico degli assunti a tempo indeterminato. Torna quindi ad agitarsi il fantasma della cassa integrazione su una delle realtà  industriali più importanti del territorio, dove lavorano 600 persone.