Ancora una morte sul lavoro al porto di Trieste: sicurezza e prevenzione priorità assolute
Le segreterie territoriali di Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno dichiarato l’immediato blocco delle attività portuali dalle ore 22 del 28 settembre alle ore 22 del 29 settembre 2019, dopo la notizia della morte di un giovane Guardiafuochi che lavorava nel porto di Trieste, rimasto vittima di un incidente mortale sul lavoro per il quale, innanzitutto, le segreterie sindacali territoriali esprimono alla famiglia il cordoglio e la vicinanza.
Il lavoratore, di 46 anni e dipendente di una Cooperativa di Servizi Portuali, ha perso la vita a seguito dello schiacciamento da parte di un mezzo in manovra. Le dinamiche dell’incidente saranno accertate delle autorità competenti, ma resta il fatto che anche stavolta un lavoratore è deceduto mentre era al lavoro nel porto di Trieste.
Una strage che va fermata con tutti i mezzi in possesso delle istituzioni e con una forte campagna di prevenzione oramai irrinunciabile affinché nell’ambito portuale si riducano al minimo i rischi da interferenze. Non è assolutamente concepibile morire sul lavoro e per il lavoro.
Le organizzazioni sindacali ritengono che le istituzioni e il sistema delle imprese debbano assumere la sicurezza e la prevenzione della salute dei lavoratori del Porto come priorità assoluta, in primo luogo attraverso la puntuale applicazione delle specifiche procedure, maggiori investimenti e maggiori controlli.