“Trieste Servizi”? Un secco No da Cgil Cisl e Uil
L’ipotesi dei consiglieri comunali Roberto Cason e Francesco Panteca che attraverso una petizione hanno nuovamente tirato in ballo la resurrezione di “Trieste Servizi”, ha trovato subito il netto No dei sindacati. Per i suoi ideatori, “Trieste Servizi” avrebbe dovuto farsi carico di parte dei servizi e dei dipendenti del Comune, pur rimanendo controllata da questo, ma in questa versione della petizione si fa riferimento ai soli servizi appaltati. Cgil, Cisl e Uil in ogni caso hanno già manifestato la loro netta contrarietà : «Abbiamo evidenti le loro intenzioni di allora e non riteniamo assolutamente che siano cambiate, anche perché, quando siamo riusciti a fermare la loro iniziativa con il presidio e la raccolta di mille firme di lavoratori comunali in due giorni soltanto, il nostro sindaco, che è il capo del loro gruppo politico, nonostante i solleciti nostri e dei suoi dipendenti, non ha mai preso una posizione ufficiale né alcun provvedimento contro i suoi consiglieri e la loro proposta che, palesemente, presuppone una lenta disintegrazione dell’ente pubblico Comune di Trieste in favore del privato, con relativo peggioramento probabilmente dei servizi erogati ma sicuramente delle condizioni di vita e di lavoro di almeno 1500 dipendenti e delle loro famiglie, riducendo diritti e stipendi!».