Seleco a Trieste, l’azienda faccia chiarezza
La Cgil rivendica chiarezza sulle prospettive occupazionali legate all’annunciato insediamento di Seleco a Trieste. «Chiederemo un incontro alla proprietà e alla Regione per capire i percorsi messi in campo affinché questa possibilità occupazionale si concretizzi», scrivono in una nota congiunta Marco Relli e Gianni Bertossi, segretari provinciali della Fiom, il sindacato metalmeccanici, e del Nidil, la sigla che rappresenta disoccupati e precari.
Le loro parole arrivano dopo la notizia dell’ennesimo rinvio, che porterà al terzo tentativo di individuazione della sede dello stabilimento, dopo il Poro vecchio e la Wartsila. «Le persone ci chiedono dove si portano i curriculum, ma una risposta non c’蔓 scrivono Relli e Bertossi né ci risultano aperti percorsi in tal senso da parte dei centri per l’impiego. Gli uffici pubblici ““ denunciano i due rappresentanti della Cgil ““ potrebbero essere già operativi per l’incontro domanda offerta, la raccolta dei curriculum e i colloqui, ma manca un chiarimento da parte dell’azienda e un coordinamento più stringente da parte della politica. Gli 8.000 disoccupati di Trieste, senza contare i sottoccupati e i precari, hanno bisogno di vedere in concreto il realizzarsi di questa possibilità di lavoro. Questa situazione di sospensione e rimando, al contrario, sta creando disagio a chi versa in condizione di necessità ».