No alla deregulation: i portuali incrociano le braccia
Braccia incrociate per l’intera giornata, domani, per i portuali e i lavoratori dei servizi tecnico nautici. A proclamare lo sciopero, che a Trieste sarà accompagnato da un presidio in programma dalle 10 alle 11 davanti alla Prefettura, le segreterie nazionali dei sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, per denunciare la violazione sistematica delle norme che regolano le operazioni portuali. Sotto accusa, in particolare, il ricorso all’autoproduzione delle attività di rizzaggio e derizzaggio in assenza delle autorizzazioni previste dalla legge 84/1994 e la spinta verso la liberalizzazione dei servizi tecnico nautici (rimorchio, ormeggio, pilotaggio): «Tutte pratiche ““ dichiarano in una nota unitaria Renato Kneipp, Giulio Germani e Marco Rebez, segretari di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti Trieste ““ che mettono a rischio non soltanto migliaia di posti di lavoro a livello nazionale, ma anche la sicurezza di chi lavora nei porti e sulle navi».
Con lo sciopero i sindacati di categoria intendono dare un segnale agli armatori, alle Autorità di sistema e alla politica: da qui l’incontro già richiesto e ottenuto per domani mattina, in concomitanza con il presidio, con il prefetto di Trieste, commissario di Governo per la regione Fvg. Nell’occasione le segreterie provinciali illustreranno le proposte con cui i sindacati intendono contrastare i tentativi di deregolamentare un sistema che, spiegano Kneipp, Germani e Rebez, «sia pure con alcuni limiti ha finora dimostrato di funzionare, contemperando le esigenze di crescita dei traffici con quelle di legalità , sicurezza e garanzia del lavoro».