Burgo Duino, cresce la preoccupazione della Cgil: senza riconversione 120 posti a rischio
Il 10 ottobre si è svolta una riunione tra i componenti del comitato degli iscritti Slc Cgil della Cartiera del Timavo, la segreteria provinciale Slc e il segretario generale della Cgil Trieste Michele Piga.
Il comitato degli iscritti esprime forte preoccupazione per le sorti dello stabilimento di Duino a causa dello stallo in cui si trova la trattativa con la Cartiera di Ferrara S.p.A per l’acquisizione della Linea 2 e la conseguente riconversione per la produzione di cartone per anime e anime e tubi di cartone. Questo anche alla luce di quanto emerso a Vicenza durante l’ultima riunione dell’esecutivo del Gruppo Burgo. In quella sede è stato dichiarato che, se non ci saranno a breve sostanziali sviluppi, verrà aperta una procedura di licenziamento collettivo a Duino per 120 lavoratori. Nel frattempo Burgo ha aperto nello stabilimento di Verzuolo, provincia di Cuneo, la procedura per il licenziamento di 143 operai.
Il comitato degli iscritti ritiene inaccettabile che ci sia un’ulteriore ridimensionamento della Cartiera del Timavo con la perdita di altri posti di lavoro. Negli ultimi tre lustri l’occupazione è diminuita di oltre 300 unità e i lavoratori sono stati penalizzati da lunghi periodi di CIGO, CIGS e contratti di solidarietà .
Assieme alle organizzazioni sindacali hanno scommesso, a fronte di grossi sacrifici economici, sul rilancio del “polo produttivo cartario” di Duino anche attraverso la diversificazione produttiva. Attualmente la carta patinata con legno che viene prodotta è considerata la migliore in Europa. La Cgil ritiene che la proprietà debba percorrere tutte le strade possibili per rispettare gli impegni presi e gli accordi sottoscritti.
Ed è proprio in quest’ottica che la CGIL della Cartiera del Timavo ritiene un’opportunità di sviluppo la cosiddetta “zona franca del porto internazionale di Trieste”. Da giugno infatti, dopo le firme dei Ministri Delrio e Padoan sul decreto attuativo del porto franco, l’opportunità di deroghe sulle tasse riguarda non solo i passaggi delle merci, ma anche la loro produzione.
L’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale ha la piena disponibilità delle aree extradoganali e può spostarle nei punti più favorevoli. Da questo punto di vista la possibilità di considerare l’area della Cartiera del Timavo (620.000 metri quadri) o parte di essa zona franca potrebbe diventare un’opportunità per la logistica di tutto il Gruppo.
Se oltre a ciò si considerano le agevolazioni fiscali e l’abbattimento dell’accisa sull’energia per lavorazioni di trasformazione industriale di merce estera (extra UE) destinata al mercato estero, è facile intuire l’enorme vantaggio economico che avrebbe il pieno utilizzo del sito produttivo di Duino.
Burgo, che ha un fatturato di 1900 milioni di euro e produce quasi 2 milioni di tonnellate di carta, importa infatti extra UE circa il 35% di materie prime esportando extra UE circa il 20/25% del prodotto finito. In questo senso un investimento mirato a Duino avrebbe un rientro immediato, ponendo le basi per un rilancio produttivo ed occupazionale.
Non sappiamo se questi temi siano stati affrontati o meno dai vertici del Gruppo Burgo, ma riteniamo quanto sopra un’occasione importante per rilanciare le politiche industriali dell’azienda e per dare le risposte occupazionali dopo tanti anni di crisi.