Cgil e Filt: Porto Franco opportunità straordinaria, ora dialogo e progettualità
Con la firma apposta dal Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Graziano Del Rio al Decreto attuativo del Porto Franco di Trieste, si
pone fine a una vicenda decennale e si definiscono finalmente le potenzialità
del Porto e più in generale vengono indicate le straordinarie opportunità , che
questo provvedimento arrecherà a tutta l’economia triestina.
Giustamente la Presidente della Regione Debora Serracchiani
ha definito l’evento di portata “epocale”, che porterà indubbi benefici tanto
alle attività portuali, che a quelle manifatturiere.
La Cgil e la Filt di Trieste, considerano il Decreto
Attuativo come il giusto riconoscimento a una città e al suo Porto, del ruolo
internazionale che per anni era stato a loro negato. Certamente, va dato atto,
tanto al Ministro che alla Presidente, di essersi impegnati affinché si
arrivasse a questa positiva soluzione, me è indubbio, che il maggior merito di
questo straordinario risultato va ascritto a chi sta da due anni amministrando
con lungimiranza il Porto di Trieste, ovvero Zeno D’Agostino e Mario Sommariva,
che spronati dai lavoratori portuali, hanno approfondito la materia, trovando
la soluzione, che altri amministratori non hanno saputo, potuto o voluto
trovare.
Il regime di Punto Franco nel Porto di Trieste, offre
vantaggi operativi, commerciali, amministrativi e fiscali. La possibilità di
movimentare le merci estero su estero, ma anche estero su mercato nazionale con
una maggiore semplicità rispetto agli altri scali nazionale, una fiscalità di
vantaggio per i tempi di pagamento e per le attività di stoccaggio in zona
franca, vanno sommati alle attività di trasformazione delle merci. La possibilità
di abbattere le accise sui carburanti e sull’energia, sulle trasformazioni
manifatturiere aggredisce uno dei principali problemi della scarsa
competitività dell’industria in Italia. Su questo va dato atto a chi, nella
sottovalutazione generale, ha saputo vedere in questo particolare regime una
opportunità straordinaria per l’economia triestina.
Pertanto la Cgil e Filt di Trieste ritengono fondamentale,
che le parti sociali, le amministrazioni e le istituzioni, individuino un luogo
di confronto, che potrebbe essere l’ex Ezit, nel quale realizzare quel punto di
discussione che può e deve mettere assieme progettualità , innovazione e la
formazione delle lavoratrici e dei lavoratori, in funzione delle realtà
esistenti, ma soprattutto per i nuovi insediamenti.
Trasporti Graziano Del Rio al Decreto attuativo del Porto Franco di Trieste, si
pone fine a una vicenda decennale e si definiscono finalmente le potenzialità
del Porto e più in generale vengono indicate le straordinarie opportunità , che
questo provvedimento arrecherà a tutta l’economia triestina.
Giustamente la Presidente della Regione Debora Serracchiani
ha definito l’evento di portata “epocale”, che porterà indubbi benefici tanto
alle attività portuali, che a quelle manifatturiere.
La Cgil e la Filt di Trieste, considerano il Decreto
Attuativo come il giusto riconoscimento a una città e al suo Porto, del ruolo
internazionale che per anni era stato a loro negato. Certamente, va dato atto,
tanto al Ministro che alla Presidente, di essersi impegnati affinché si
arrivasse a questa positiva soluzione, me è indubbio, che il maggior merito di
questo straordinario risultato va ascritto a chi sta da due anni amministrando
con lungimiranza il Porto di Trieste, ovvero Zeno D’Agostino e Mario Sommariva,
che spronati dai lavoratori portuali, hanno approfondito la materia, trovando
la soluzione, che altri amministratori non hanno saputo, potuto o voluto
trovare.
Il regime di Punto Franco nel Porto di Trieste, offre
vantaggi operativi, commerciali, amministrativi e fiscali. La possibilità di
movimentare le merci estero su estero, ma anche estero su mercato nazionale con
una maggiore semplicità rispetto agli altri scali nazionale, una fiscalità di
vantaggio per i tempi di pagamento e per le attività di stoccaggio in zona
franca, vanno sommati alle attività di trasformazione delle merci. La possibilità
di abbattere le accise sui carburanti e sull’energia, sulle trasformazioni
manifatturiere aggredisce uno dei principali problemi della scarsa
competitività dell’industria in Italia. Su questo va dato atto a chi, nella
sottovalutazione generale, ha saputo vedere in questo particolare regime una
opportunità straordinaria per l’economia triestina.
Pertanto la Cgil e Filt di Trieste ritengono fondamentale,
che le parti sociali, le amministrazioni e le istituzioni, individuino un luogo
di confronto, che potrebbe essere l’ex Ezit, nel quale realizzare quel punto di
discussione che può e deve mettere assieme progettualità , innovazione e la
formazione delle lavoratrici e dei lavoratori, in funzione delle realtà
esistenti, ma soprattutto per i nuovi insediamenti.