«Generali, mantenere la testa a Trieste priorità per la politica»
Non solo un aumento di capitale, fondamentale per mantenere a Trieste la testa di Generali, ma anche un forte impegno della politica regionale e locale per rilanciare l’appetibilità e la competitività del territorio giuliano. Queste le priorità indicate dalla Cgil in un documento unitario firmato dal numero uno provinciale Michele Piga e da Elisabetta Faidutti, segretaria provinciale della Fisac, il sindacato Cgil delle assicurazioni e del credito. «Quello che emerge ““ scrivono Piga e Faidutti ““ è una debolezza strutturale del Gruppo che rende questa società appetibile e scalabile: appetibile per il suo valore economico, finanziario e patrimoniale, scalabile per una sottocapitalizzazione figlia di una politica di dismissione di asset e mercati in atto dal 2013, volta a distribuire dividendi ma di certo penalizzante il medio lungo periodo».
Gli obiettivi della proposta sono volti a garantire la permanenza a Trieste della controllo del gruppo, la sua italianità , l’indipendenza e l’indivisibilità . Per questo, secondo la Cgil, serve una doppia azione. «Da un lato l’aumento di capitale, magari garantito da un intervento della Cassa depositi e prestiti, a garanzia di un piano industriale che rilanci una politica espansiva che da sempre ha avuto in Trieste il motore principale e che consolidi il gruppo e ne prevenga facili scalate future. Dall’altro il rilancio dell’appetibilità del territorio, che passa attraverso la realizzazione in tempi stretti delle connessioni infrastrutturali (porto, collegamenti Trieste-Venezia e Trieste aereoporto), il rafforzamento della connessione domanda-offerta tra mondo accademico e impresa».
Per Elisabetta Faidutti «i tempi sono stretti, ed essendo presumibilmente scongiurata l’operazione Intesa chiediamo alla politica locale a tutti i livelli di farsi promotrice verso il Governo della proposta che riguarda la governance e le politiche del gruppo, perché Trieste e l’Italia non possono permettersi di perdere un’impresa leader a livello nazionale e internazionale».
Sulla stessa linea Michele Piga, segretario provinciale della Cgil: «La finanza è veloce, la politica faccia presto ““ dichiara ““ e si faccia carico di garantire a questo territorio la permanenza di Generali con il suo valore internazionale. L’ economia della città è debole, come più volte abbiamo già ribadito, abbiamo 8.000 disoccupati a cui bisogna dare una risposta e l’accelerazione degli interventi infrastrutturali è una condizione necessaria per rendere questo territorio competitivo non solo per le imprese già presenti, ma per attrarne altre che creino posti di lavoro. L’alto profilo del sistema della ricerca e della conoscenza su cui questo territorio può contare deve consentire di connettere le esigenze dell’economia con l’offerta formativa, condizione indispensabile per il rilancio delle nostre imprese e per affrontare il futuro del mondo del lavoro che cambia».
Gli obiettivi della proposta sono volti a garantire la permanenza a Trieste della controllo del gruppo, la sua italianità , l’indipendenza e l’indivisibilità . Per questo, secondo la Cgil, serve una doppia azione. «Da un lato l’aumento di capitale, magari garantito da un intervento della Cassa depositi e prestiti, a garanzia di un piano industriale che rilanci una politica espansiva che da sempre ha avuto in Trieste il motore principale e che consolidi il gruppo e ne prevenga facili scalate future. Dall’altro il rilancio dell’appetibilità del territorio, che passa attraverso la realizzazione in tempi stretti delle connessioni infrastrutturali (porto, collegamenti Trieste-Venezia e Trieste aereoporto), il rafforzamento della connessione domanda-offerta tra mondo accademico e impresa».
Per Elisabetta Faidutti «i tempi sono stretti, ed essendo presumibilmente scongiurata l’operazione Intesa chiediamo alla politica locale a tutti i livelli di farsi promotrice verso il Governo della proposta che riguarda la governance e le politiche del gruppo, perché Trieste e l’Italia non possono permettersi di perdere un’impresa leader a livello nazionale e internazionale».
Sulla stessa linea Michele Piga, segretario provinciale della Cgil: «La finanza è veloce, la politica faccia presto ““ dichiara ““ e si faccia carico di garantire a questo territorio la permanenza di Generali con il suo valore internazionale. L’ economia della città è debole, come più volte abbiamo già ribadito, abbiamo 8.000 disoccupati a cui bisogna dare una risposta e l’accelerazione degli interventi infrastrutturali è una condizione necessaria per rendere questo territorio competitivo non solo per le imprese già presenti, ma per attrarne altre che creino posti di lavoro. L’alto profilo del sistema della ricerca e della conoscenza su cui questo territorio può contare deve consentire di connettere le esigenze dell’economia con l’offerta formativa, condizione indispensabile per il rilancio delle nostre imprese e per affrontare il futuro del mondo del lavoro che cambia».