Appalti Wartsila, l’allarme dei sindacati
Scatta l’allarme sugli appalti Wärtsilä da parte della Fiom Cgil e degli altri sindacati, sempre più preoccupati per le difficoltà di mercato, la riorganizzazione dello stabilimento e la nuova stagione post-Razeto. Oltre ai problemi occupazionali interni (i 90 esuberi evidenziati un mese fa da Helsinki), Fiom Fim e Uilm temono che la crisi Wärtsilä possa produrre effetti negativi anche sul vasto indotto creato dalla fabbrica di Bagnoli. Secondo i conti delle tre maggiori sigle del mondo metalmeccanico, potrebbero essere a repentaglio un centinaio di posti di lavoro. Venerdì, in occasione dello sciopero nazionale delle “tute blu”, l’incerta prospettiva dell’appalto Wärtsilä sarà uno dei temi forti della giornata. Anche per il timore che le difficoltà coinvolgano anche i fornitori determinando nuova tensione occupazionale, le organizzazioni sindacali chiedono l’interessamento delle pubbliche istituzioni, primariamente di quella regionale, per la convocazione di un tavolo dedicato all’indotto. Sasha Colautti, segretario della Fiom triestina, ritiene che la multinazionale stia stimolando una sorta di competizione nell’indotto per strappare prezzi sempre più bassi: «Parte delle testate dei motori rischiano di essere affidate a produttori extra Regione.