Crisi Revas: la Fiom Cgil chiede una risposta politica forte
«Questo della Revas è un paradosso: l’azienda non ha problemi di produzione e continua ad acquisire commesse, però i lavoratori lavorano gratis e non percepiscono lo stipendio da mesi, con difficoltà ormai insopportabili. Serve una risposta forte da parte della politica per garantire delle prospettive industriali al territorio». A dirlo è Sasha Colautti, segretario provinciale della Fiom Cgil che quindi sulla crisi occupazionale della Revas Srl, chiede una risposta politica forte. Venerdì 9 ottobre c’è stato un nuovo presidio degli operai davanti al Municipio, mentre una delegazione veniva ricevuta nella riunione dei capigruppo. Il sindacato chiede di monitorare il percorso che potrebbe portare alla vendita dell’azienda, ma anche di seguire con attenzione il futuro occupazionale dei lavoratori e in modo particolare attivare come Comune un fondo di garanzia presso un istituto bancario, di circa 250 mila euro, (poi coperto dall’Inps), come anticipo della cassa integrazione per i lavoratori che in questo momento sono impossibilitati a rivolgersi alle banche.